Muore a Varsavia dopo caduta dal terrazzo, la procura indaga: "Istigazione al suicidio"

Giovane precipitato, la famiglia deposita querela

Salvatore Cipolletti aveva 24 anni e abitava a Ponsacco

Salvatore Cipolletti aveva 24 anni e abitava a Ponsacco

Ponsacco (Pisa), 23 marzo 2019 - «Ho provato a parlare con chi era con mio figlio, senza esito: ora non voglio sapere più nulla, non mi interessa sentirli quegli amici, quello che è successo sarà appurato dalle indagini». E’ Carmine Cipolletti, il padre di Salvatore, il 24enne deceduto il 9 marzo a mezzanotte e mezzo dopo un volo dal settimo piano di un appartamento di Varsavia, dove si trovava in vacanza con altri tre amici (un lucchese, un croato e un polacco) che si erano conosciuti da tempo per la comune passione per i giochi di ruolo on line. Uno di questi sarebbe il videogioco Call of Duty, combattimento in rete sparatutto, anche se uno del gruppo, il polacco – che La Nazione ha intervistato in esclusiva – sostiene che non erano a Varsavia per giocare e che allo sparatutto, in particolare, non avevano mai giocato assieme con Salvatore. Ad altri giochi. Ma non a quello. Intanto il referto medico legale sulla ricognizione esterna del cadavere dovrebbe arrivare a ore. E sarà un primo responso per dissipare almeno alcuni dei tanti dubbi che presenta il «giallo» della morte di Salvatore Cipolletti.

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La polizia di Varsavia – che su disposizione della Procura ha sequestrato il cellulare del ragazzo affidandolo ad un perito – ha aperto un’indagine verso ignoti con ipotesi di reato «istigazione al suicidio». Per quanto riguarda il deposiuto della consulenze queste sono fissate al 15 maggio: sia l’esame autopstico che i test tossicologici sulla presenza di eventuali tracce di sostanze stupefacenti, alcol o farmaci e, se sussistenti, la loro concentrazione. Pirma, entro fine marzo dovrebbe invece arrivare la perizia sul cellulare affidata ad un informatico forense.

Lunedì – lo annuncia l’avvocato Ivo Gronchi che assiste i genitori di Cipolletti – depositerà l’esposto querela (integrato da elementi emersi in questi giorni) alla Procura di Pisa, in modo che possa essere aperto un fascicolo in Italia e che, per quanto di competenza, possa fare accertamenti sul caso. Come sentire a sommarie informazioni gli amici del ragazzo. A partire dal giovane lucchese che, da quanto si è appreso, non ha voluto parlare con i genitori di Salvatore. E’ stato il padre del lucchese (ora, pare, assistito da un legale) a dire «mio figlio è sotto choc per quello che è successo, non vuole parlarne».

Cosa c’è dietro la morte del 24enne? La droga (tracce di Lsd sono state trovate nella casa), il dark web? Tutto questo e anche altro? O una drammatica fatalità, un incidente? «Siamo vicini a lasciare un segno… io ho lasciato il segno per davvero, quindi ho fottutamente vinto», dice Salvatore nel messaggio vocale Whatsapp inviato due minuti prima di cadere dal settimo piano. Cosa aveva vinto? E quale segno? Quel graffio sul tavolo, che avrebbe fatto confusamente e del quale gli amici gli dicevano «no, no, no», come ha riferito il polacco intervistato da La Nazione, o la storia è un’altra? Del messaggio vocale c’è ancora una parte per ora coperta da ragioni d’indagine.