REDAZIONE PONTEDERA

«Mio figlio aveva denunciato quel che sapeva su Malén»

Daniela Fadani parla al suo ritorno dall’isola e attacca le indagini della Guardia Civil I salotti del giallo d’Italia scatenati sui misteri che circondano la morte dell’ex re dell’Insomnia

Massimiliano Rossi

Ponsacco, 12 novembre 2015 - Nuove rivelazioni sul caso della moret di Massimiliano Rossi, l’ex re dell’Insomnia di Ponsacco. A malma di Maiorca Daniela Fadani non ha potuto vedere la salma di suo figlio Massimiliano, che dall’11 agosto, quando fu trovato carbonizzato con un coltello nel petto, si trova in medicina legale. Non ha potuto toccare alcunché dal furgoncino del figlio, ancora sotto sequestro. Non ha potuto parlare con il giudice, perché in ferie. Con lei nell’isola nera c’era la troupe di Chi L’ha visto?, la trasmissione che ha acceso i riflettori sui lati oscuri che circondano la morte dell’ex titolare dell’Insomnia di Ponsacco. «Non ho mai visto il corpo di mio figlio, non ero pronta – racconta – Stavolta ero decisa e me l’hanno impedito: mancava il giudice, mancava la segretaria e quant’altro. Io l’avevo riconosciuto solo dalle foto del corpo e dai tatuaggi». La signora Fadani non è stata fatta avvicinare al furgoncino, pur avendo in mano i documenti che le erano stati rilasciati dalle autorità: «E’ in un piazzale alle intemperie – racconta – Son stata lì per mezz’ora a scattare foto e nessuno mi ha fermato, quindi non è vigilato. Però hanno detto che sui miei documenti manca una firma». La donna è andata anche sul luogo dov’è morto il figlio sotto gli occhi delle telecamere, una piazzola al latodella strada che stanno asfaltando: «Perchè? C’è qualcosa da coprire? Ho trovato anche delle cose, compresa una tanica che non mi sentirei di escludere contenesse il liquido con cui è stato appiccato il fuoco su Massimiliano», dice la signora Fadani. I lati oscuri non mancano in questa morte che ha sullo sfondo la scomparsa della piccola Malén – una ragazzina che non si trova da due anni – di cui Rossi sentiva di sapere qualcosa. Lo dice ad un’amica. «E l’aveva detto anche alla Guardia Civil, giorni prima di morire».

Ieri i misteri che circondano la morte del 42enne imprenditore sono arrivati anche negli studi della trasmissione «La vita in diretta» su Rai1. «Non c’erano tracce che testimoniano che lui avesse un appuntamento con qualcuno - dice Antonella Del Prino, la giornalista ospite in studio - ma la cosa che più mi stupisce è che su questo furgone, che non passava inosservato, nessuno nell’isola ha saputo dare indicazioni. Mi parlavano di questi riti di gruppo, di cui Massimiliano avrebbe fatto parte». Il giallo resta: sullo sfondo della morfte dell’uomo c’è il mistero, appunto, della piccola Malén.

Carlo Baroni