
Il saluto del maresciallo Tomaselli con un militare brasiliano
STAFFOLINel 1944 25mila soldati brasiliani arrivarono in Italia per contribuire alla Liberazione. Molti si stanziarono nei boschi di Montefalcone, ora riserva naturale dello stato. E qui realizzarono la Marginetta, sullo stile della grotta della Madonna di Lourdes, unica loro testimonianza ancora presente in Europa. Circa 400 soldati brasiliani morirono in guerra e 11 persero la vita per incidenti e malattie negli accampamenti di Montefalcone. Ieri, durante la tradizionale cerimonia alla Marginetta, sono stati ricordati i Caduti. Alla cerimonia, organizzata dai carabinieri forestali che custodiscono la riserva, guidati dal maresciallo Giuseppe Tomaselli – insieme allo staffolese Giuliano Cappelli, colui che ha dato il via anni fa a questa iniziativa annuale – sono intervenuti i sindaci di Castelfranco e Santa Croce, Fabio Mini e Roberto Giannoni e il vicesindaco di Fucecchio Fabio Gargani. Per la rappresentanza brasiliana erano presenti il generale Marco Antonio de Farias, ministro del supremo tribunale militare per parte militare, Pericles Aurelio Lima de Quiroz ministro del Supremo tribunale militare per parte civile, il generale di divisione in congedo Edson Skora Rosty, il generale di divisione in congedo Sergio Luiz Tratz, il generale di brigata in congedo Nelson Calvoso Pinto Homem e il colonnello Marco Lucio Niendziela, attualmente in Italia per esigenze dell’esercito brasiliano. Per i carabinieri forestali presente anche il tenente Gian Marco Dodaro, vice comandante del reparto carabinieri biodiversità di Lucca da cui dipende la caserma di Montefalcone. L’importanza della memoria il tema centrale della cerimonia. "Oggi – ha detto il sindaco Mini – rendiamo grazie non solo alla memoria dei Caduti brasiliani, ma celebriamo un patto di fratellanza che ha attraversato l’oceano. La Marginetta è un segno di devozione, fede e speranza. E’ arrivato il momento di dare corso a quel processo di pacificazione storica e superamento delle contrapposizioni ideologiche senza dimenticare gli errori del passato". "Questa esperienza ci ricorda il sacrificio di questi ragazzi – le parole del sindaco Giannoni – venuti a combattere con gli alleati per la pace e la democrazia in Italia. Questo luogo ha lo scopo di ricordarci ogni anno questi valori e di suggellare un rapporto di amicizia".