Love story in Comune: "Offese e minacce ai consiglieri. Già presentato denuncia"

Il caso Terricciola, Matteo Arcenni (Fratelli d’Italia) replica al sindaco con un video "Non abbiamo mai attaccato bambini e famiglie. Se l’assessora si è dimessa, avevamo ragione".

Love story in Comune: "Offese e minacce ai consiglieri. Già presentato denuncia"

Love story in Comune: "Offese e minacce ai consiglieri. Già presentato denuncia"

Minacce e denunce sono gli strascichi della vicenda che da giorni ha investito il borgo di Terricciola. "Ho ricevuto minacce di aggressione – denuncia Matteo Arcenni consigliere di opposizione della lista Terriciola SiCura –. Qualcuno ha commentato il mio ultimo video con un post che io ho immediatamente consegnato ai carabinieri. Gli altri consiglieri comunali di minoranza hanno ricevuto offese personali. Questo è il clima di tensione scaturito da chi ha voluto strumentalizzare una non notizia. Il sindaco ha voluto fare la vittima ecco, adesso, si è trasformato in carnefice". Tutto è cominciato con l’esposto alla Prefettura dei consiglieri di minoranza che hanno chiesto la legittimità della giunta comunale di Terricciola dato che il sindaco Mirko Bini e l’assessora Giulia Bandecchi hanno una relazione. "Noi – continua – chiediamo soltanto la verità. Crediamo infatti che sia nel compito del consigliere comunale quello di vigilare su ciò che accade nel Comune, abbiamo fatto una semplice domanda alla Prefettura. Ci sbagliamo ed è legittimo che sindaco e assessora possano continuare a rimanere nella stessa giunta? Bene allora le dimissioni dell’assessora non erano necessarie e chiederemo scusa. Se però abbiamo ragione speriamo che anche il sindaco e la maggioranza abbiano la stessa disponibilità a scusarsi. Aspettiamo soltanto che il prefetto si esprima sulla questione, le dimissioni a nostro avviso sono un’ammissione di colpa". "Se dovesse accadere qualcosa a me o ai consiglieri di opposizione – conclude Arcenni – riteniamo moralmente responsabile il sindaco. Noi ci siamo sempre professati a difesa dei bambini e delle famiglie e invece ci accusano del contrario. La verità è che a voler tirare fuori pubblicamente la notizia è stato il sindaco, noi ci siamo limitati a chiedere spiegazioni".

Sarah Esposito