SARAH ESPOSITO
Cronaca

"L’archeologia al passo con i tempi moderni"

Villa Baciocchi svela i nuovi allestimenti del museo. La direttrice Morucci: "Dispositivi multimediali per comprendere meglio la storia"

di Sarah Esposito

La storia della Valdera raccontata attraverso l’archeologia. Ieri mattina è stata inaugurata la nuova casa della cultura, al primo piano di Villa Baciocchi a Capannoli. Oggetti e reperti che restituiscono ai visitatori il passato di un’intera area geografica. "Da tempo lavoriamo al recupero di questa Villa – racconta la sindaca Arianna Cecchini – siamo partiti dalle fondamenta. Poi siamo passati agli allestimenti, ma questo è un percorso in evoluzione e abbiamo già presentato un progetto al ministero per ottenere dei finanziamenti e poter recuperare anche la soffitta, quelle che un tempo erano le stanze della servitù. Il nuovo allestimento? Questa Villa ha bisogno di essere attuale per poter essere al passo di un mondo che cambia in fretta". Essere attuali parlando di storia e archeologia vuol dire rendere fruibile i contenuti esposti a generazioni abituati alla velocità e alla tecnologia. L’allestimento comincia dall’ingresso con un tavolo digitale che illustra la storia dell’edificio e dalla Valdera. Prosegue al piano di sopra con oggetti parlanti, schermi e un video che mostra i luoghi dei ritrovamenti. Un modo per far continuare la visita anche oltre le pareti del museo, andando a scoprire dove sono stati trovati i reperti mostrati nelle sale di Villa Baciocchi.

"I dispositivi multimediali – ha detto la direttrice del museo Catia Morucci – permettono di comprendere meglio l’allestimento. Qui sono esposti reperti scavati in queste zone, un valore aggiunto che ci permette di conoscere la Valdera che è stata, di coltivare una memoria storica. L’obiettivo è essere un punto di riferimento accogliendo sempre nuove sfide". Si parte dalla preistoria, dalla nascita dell’uomo fino ad arrivare ai primi insediamenti ritrovati in zona. E poi l’età etrusca, romana e il medioevo. Dalle capanne di argilla, alle armi fino alle urne cinerarie, tra cui una delle più famose ritrovata in due momenti nei campi agricoli della località Casanova a Terricciola e chiamata affettuosamente Gina.

"La cultura è ciò che permette in tutti i tempi – ha detto l’onorevole Lucia Ciampi – di offrire gli strumenti per la resilienza, per poter rinascere. È sempre un investimento non solo perché arricchisce a livello intellettuale ma anche un investimento economico, basti pensare alle professionalità che hanno collaborato a questo allestimento". Il progetto scientifico è stato coordinato da Ilaria Benetti e Claudia Rizzitelli della Soprintendenza, realizzato dalla società Space sotto la direzione di Catia Morucci e Cinzia Filidei di Rerum Natura.