La scuola modello di inclusione. Cambia gita per un bimbo disabile

A Santa Maria a Monte, l'Istituto Carducci dimostra un esempio di inclusione: organizza una gita adatta a Tommaso, 8 anni, disabile, permettendogli di partecipare con la sua classe. Un gesto che evidenzia il valore dell'accoglienza e del sostegno nella comunità scolastica.

La scuola modello di inclusione. Cambia gita per un bimbo disabile

La scuola modello di inclusione. Cambia gita per un bimbo disabile

SANTA MARIA A MONTE

Una bellissima storia di inclusione. Un esempio di come, anche in presenza di programmi decisi e stabiliti, si possano effettuare cambiamenti per fare in modo che un bimbo di 8 anni, disabile, possa partecipare alla gita insieme alla sua classe. Succede all’Istituto comprensivo Carducci di Santa Maria a Monte. Una decisione che vede protagonisti, allo stesso pari, scuola, insegnanti, dirigente scolastico Alessandro Imperatrice e genitori degli altri alunni della classe frequentata dal bimbo. "Preso atto che Tommaso, per problemi di salute, non avrebbe potuto partecipare ad una gita scolastica già programmata a novembre, la scuola ha ritenuto di organizzare un’altra uscita altrettanto straordinaria, adeguata alle sue esigenze – racconta Caterina Centamore, la mamma di Tommaso – Questa è una luce che brilla in questi tempi oscuri dove c’è chi vagheggia il ritorno alle classi speciali per i disabili". E’ il 9 febbraio quando il cuore di Tommaso, ricoverato all’ospedale Stella Maris per la riabilitazione dopo un intervento alle gambe, improvvisamente impazzisce, non si contrae correttamente e sta per fermarsi definitivamente. Il bimbo viene soccorso e trasferito in elicottero all’ospedale del Cuore "Gaetano Pasquinucci" di Massa. Dopo due mesi Tommaso ritorna a casa e, piano piano, ricomincia a frequentare la scuola. Ma per i medici non può prendere parte alla gita già programmata. Così viene indetto un consiglio d’istituto che decide di cambiare programma. Un esempio, quello dell’Istituto comprensivo di Santa Maria a Monte che diventa un faro che indica e illumina la strada da seguire nel percorso di inclusione. "Tommaso, fin dal primo giorno, si è sentito parte di un gruppo che lo ha accolto, compreso e sostenuto", conclude mamma Caterina.