La rivoluzione del 118 Il nodo del medico a bordo "Sì, è indispensabile"

Il prossimo 31 marzo il confronto della Valdera e dell’Alta Valdicecina sul piano. I sindaci della zona hanno da tempo acceso l’attenzione su urgenze e carenze. .

La rivoluzione del 118   Il nodo del medico a bordo  "Sì, è indispensabile"

La rivoluzione del 118 Il nodo del medico a bordo "Sì, è indispensabile"

di Carlo Baroni

PONTEDERA

Una nuova organizzazione del 118. La zona dell’Alta Valdicecina e della Valdera, si apprende, avrà l’incontro di confronto sul piano il prossimo 31 marzo. La zona pisana l’ha fatto la settimana scorsa. C’è attesa: il tema sul tavolo è importante e i sindaci, da tempo, hanno sottoposto alcune particolarità e criticità del territorio sulle quali attendono sia confronto che risposte. "Aspettiamo il tavolo, attendiamo i risultati, abbiamo posto diverse questioni; poi faremo le valutazioni", dice il sindaco di Pontedera Matteo Franconi.

L’obiettivo delle rimodulazione del servizio, da tutte le parti, è ovviamente, quello di arrivare ad una vera e propria rete di mezzi di soccorso in grado di garantire sui territori, per tutte le 24 ore e 365 giorni all’anno, un soccorso qualificato ed efficiente con automediche, un’ambulanze con infermiere e ambulanze con soccorritori di livello avanzato messi a disposizione dalle associazioni. Un modello, tuttavia, che dovrà confrontarsi con tante diverse particolarità. Per la Valdera e per l’Alta Valdicecina c’è, indubbiamente, anche il tema delle distanze dei paesi e di ampi tratti di rete viaria dagli ospedali. Come – nei giorni scorsi – ha evidenziato il sindaco di Peccioli, Renzo Macelloni, sottolineando e ribadendo l’importanza della presenza del medico a bordo: "Ci preoccupa quando si dice che sul mezzo, e lo ribadisco, è presente solo l’infermiere – precisa Macelloni –. Noi siamo convinti del ruolo fondamentale e strategico che rivestono gli infermieri, sappiamo bene il grande lavoro che svolgono con elevata professionalità e per il quale dovrebbero anche essere pagati di più. Abbiamo verso di loro il massimo rispetto. Ma non sono medici. E qui siano in territori dove per arrivare in ospedale possono volerci anche 30 o 40 minuti, a seconda dalle zone: è evidente che la presenza del medico rappresenti un elemento di ulteriore sicurezza".

"E questo aspetto, insieme a molti altri che ruotano poi tutti attorno alla sanità che vogliamo e che intendiamo dare ai cittadini – conclude Macelloni – saranno al centro del confronto sulla riorganizzazione territoriale del 118". Anche per l’Alta Valdicecina e la Valdera la riorganizzazione dell’emergenza territoriale seguirà le linee di indirizzo della regione. La bozza di piano, con le proposte tecniche specifiche che sono emerse dai tavoli territoriali con le associazioni di volontariato, è oggetto di confronto con le Conferenze zonali dei sindaci, che svolgono un ruolo fondamentale in questo percorso. E per questa zona l’appuntamento è, appunto, alla fine del mese.