REDAZIONE PONTEDERA

La Provenza e la Valdera. Alleate per la lavanda: "Ora sono più vicine"

Il consiglio regionale ha approvato una proposta per spingere le collaborazioni. Iniziativa della Lega: soddisfazione di Meini. Il settore è in forte crescita.

La Provenza e la Valdera. Alleate per la lavanda: "Ora sono più vicine"

Esploso durante la pandemia e grazie alla viralità web, i giorni della lavanda tra Santa Luce, Crespina-Lorenzana, Fauglia, Casciana Terme Lari, Orciano Pisano, Castellina Marittima, sono diventati una vetrina per le aziende agricole e gli agriturismi, ma anche una nuova linea di business. I numeri sono importanti. Ogni anno lo spettacolo richiama circa 20mila visitatori di tutte le età pronti a emozionarsi davanti ai campi che si tingono di viola. In mezzo una serie di eventi musica, cibo locale

e street food, seminari, laboratori, trekking e percorsi in e-bike in un percorso legato alla natura e al benessere. Ora tutto questo mondo ha un’opportunità in più.

"Il consiglio regionale ha approvato una nostra proposta che, nell’ambito del protocollo d’intesa fra la Regione e la Provenza, chiedeva di agevolare una stretta collaborazione fra le diverse realtà imprenditoriali delle colline pisane e francesi che si occupano della coltivazione della lavanda – dice Elena Meini, capogruppo in consiglio della Lega –. Un atto che impegna la giunta a valorizzare e promuovere questi territori anche con lo scopo di sostenere un valore aggiunto, ovvero un turismo sostenibile e di qualità, che negli ultimi anni è accresciuto proprio nelle aree in cui si coltiva la lavanda". "Sono circa una quindicina le aziende della provincia che hanno sviluppato, con successo, tale produzione, dando, poi, vita anche all’apprezzato Festival della lavanda- precisa l’esponente leghista –. Insomma è fondamentale che l’accordo produca effetti altamente positivi ed in tempi rapidi per chi è impegnato in questo significativo segmento dell’economia pisana". Il Festival, in particolare, – che è sempre andato crescendo – è natoper volontà dell’azienda Flora che da oltre 35 anni si occupa di aromaterapia naturale. In particolare coltiva lavanda e produce oli essenziali biologici e biodinamici.

Infatti la lavanda, nelle colline pisane, viene coltivata e trasformata in olii essenziali destinati a molti settori, dalla cosmetica, all’aromateria fino all’alimentazione. Ma nel corso degli anni è diventata molto di più. Attorno ai lavandeti le aziende agricole hanno sviluppato, in parallelo, nuove filiere, didattica e turismo". Oggi gli ettari destinati alla lavanda sono oltre venti dai due iniziali. L’impegno della Regione sarà una ulteriore spinta.

Carlo Baroni