La passerella sul Collettore Assemblaggio in piazza e pavimentazione in legno

Il ponte verrà montato completamente e poi posizionato sui piloni. A differenza di quello crollato non avrà la soletta in cemento armato.

La passerella sul Collettore  Assemblaggio in piazza  e pavimentazione in legno

La passerella sul Collettore Assemblaggio in piazza e pavimentazione in legno

SANTA MARIA A MONTE

Settimane. Manca poco alle manovre di posizionamento della passerella ciclopedonale sui due piloni di ancoraggio sulle sponde del canale Collettore. I basamenti sono gli stessi che erano stati realizzati prima del febbraio 2021 quando la passerella crollò sotto il peso del cemento appena steso per il massetto e, come stabilito dai periti, per un difetto nella saldatura dei tubi della campata. A differenza di quella collassata su se stessa, la nuova passerella ciclopedonale non avrà la pavimentazione in cemento armato, ma in legno, materiale più leggero e comunque adatto al passaggio dei pedoni e delle biciclette. L’assemblaggio dell’intero ponte è in fase di realizzazione sulla piazza che è stata trasformata in area di cantiere. Sono già state posizionate le spallette – identiche a quelle della passerella più piccola che attraversa l’Antifosso – e a breve inizierà la realizzazione della pavimentazione. Quando questi lavori saranno terminati, tutto l’impalcato verrà rialzato e movimentato con un grosso braccio meccanico e posizionato sui piloni ai due lati del canale.

"Per l’apertura della passerella mancano settimane non mesi – le parole della sindaca Ilaria Parrella – Anche se non sarò io a inaugurarla. Perché per legge non possiamo organizzare inaugurazioni o cerimonie simili nei quarantacinque giorni antecedenti le elezioni Comunali che da noi sono in programma il 14 e 15 maggio. Ma questo ha poca rilevanza, l’importante è che l’opera venga terminata e consegnata alla cittadinanza. Per noi è una realizzazione strategica e per questo abbiamo deciso di completarla senza aspettare la fine dell’iter giudiziario che si è aperto dopo il crollo del 2021. D’altronde le risultanze delle perizie tecniche sono chiare ed è chiara la responsabilità di quanto successo.

Responsabilità che non è del tecnico comunale e neppure, ovviamente, del sindaco nonostante qualcuno in questi anni abbia voluto addossarla al Comune, a me e alla giunta. C’è stato anche un notevole aumento dei costi, da 250mila a oltre 400mila euro, che se non ci fosse stato il crollo non avremmo dovuto sostenere. In questi due anni i prezzi sono aumentati a causa della guerra e dei problemi internazionali. E, ovviamente, anche questo fa parte del procedimento giudiziario".

gabriele nuti