"La madre vuole la prova che sia Krystyna"

La donna verrà in Italia solo dopo l’esame autoptico ed il responso del Dna. Il suo legale: "Ora piena luce sulle eventuali complicità"

ORENTANO

di Carlo Baroni

"Arriverà in Italia solo quando avremo in mano la certezza scientifica che il corpo trovato nel casolare di Orentano sia quello della figlia", dice l’avvocato Daica Rometta (associazione Penelope) che assiste la signora Inna, la madre di Krystyna Novak, 29enne ucraina, scomparsa da Corte Nardi nella notte tra il primo ed il 2 novembre scorso, poche ore dopo l’arresto per armi e droga del fidanzato Airam Gonzalez. Secondo gli inquirenti la giovane è stata uccisa dal vicino di casa Francesco Lupino che poi ne avrebbe occultato il cadavere.

E il corpo ritrovato giovedì scorso ha subito evidenziato elementi che portano ad indicare che si tratti della ragazza uccisa: il primo elemento è l’anello di fidanzamento che le aveva regalato Airam e che indossava ancora; ma anche altri aspetti come la corporatura e l’abbigliamento, jeans e maglioncino azzurro leggero. Un corpo, però, irriconoscibile perché i roditori, in questi mesi, erano riusciti ad aprirsi un varco nel cellophane in cui l’assassino aveva sigillato con nastro isolante. "La madre della ragazza è disperata – aggiunge il legale –. Non ha voluto crederci fino in fondo, anche dopo l’arresto del presunto killer ha continuato a sperare che la figlia fosse da qualche parte, ostaggio di qualcuno e che ci fosse ancora un margine per poterla riabbracciare. Rifiuta tutto questo. E verrà solo quando gli accertamenti medico legali diranno che è lei, che è la figlia che era venuta a fare esperienza in Italia, qui si era innamorata e aveva annunciato di voler sposare Gonzalez".

L’indagine è in pieno svolgimento. "Ora, se verrà stabilito che si tratta di Krystyna, ci attendiamo che venga fatta altrettanto rapidamente chiarezza su eventuali complicità di cui potrebbe aver beneficiato l’assassino – aggiunge il legale –. E’ possibile che abbia fatto tutto da solo: la ragazza era minuta e lui appare un uomo forte abbastanza da poter trascinare un corpo. Ma è possibile che sia stato aiutato, almeno nella fase dell’occultamento. Com’è possibili che ci sia chi sapeva cos’era successo ed ha taciuto". Ora l’attesa è per la fissazione da parte del gip dell’udienza per il conferimento dell’incarico al consulente per gli accertamenti medico legali, dopo che il pm Egidio Celano ha fatto richiesta di incidente probatorio. Richiesta che si era riservata di avanzare l’avvocato Valentina Marcucci, difensore di Francesco Lupino, detenuto a Prato.