
di Sarah Esposito
Cercasi idee per far rivivere la Casa del Popolo di Fornacette. Un enorme edificio, cuore pulsante di una comunità che oggi si interroga sul suo futuro. Una storia tutta da scrivere che necessita però di un tuffo nel passato. Siamo alla fine degli anni 70 in una frazione popolosa, chi vive qui lavora alla Piaggio o alla Pistoni Asso, è un operaio o ha un genitore o uno zio che lo è. Le elezioni non hanno sorpresa qui il PCI prende il 65% dei voti e la coalizione di sinistra prende più dell’80%. Fornacette è un concentrato di case, comodo per i servizi e vicino ai luoghi di lavoro. Al centro non c’è una piazza, ma una Casa del Popolo con annesso circolo Arci (che mantiene ancora oggi il nome di circolo operaio, ndr), luogo di incontro, dibattito e scontro. Una realtà al quanto eccezionale nel panorama dei circoli.
La Casa del Popolo dal 1978 a Fornacette è una cooperativa, una realtà solida chiamata a gestire un patrimonio che comprende l’area del velodromo, tappa nazionale delle gare ciclistiche, l’aspetto sociale e culturale del circolo e quello ricreativo della discoteca, sala da ballo, prima La Terrazza e poi il Freedom. Di giorno e durante i giorni lavorativi si dibatte sulle scelte del partito, si gioca a carte, la sera e il fine settimana tocca ai giovani darsi appuntamento alla Casa. In consolle si alternano i dj del momento, suonano i cantautori, i pullman fanno delle corse in più per accompagnare i ragazzi la domenica pomeriggio. Una vivacità che negli anni si è persa a causa dei profondi cambiamenti della società. Da una parte il declino delle sale da ballo, dall’altra la sfiducia nella politica, alla base resta il peso di un nome da portare avanti con i valori delle origini ma le funzionalità del presente.
Così con la vendita dell’area dell’ex velodromo negli anni ’90 la cooperativa acquista e ristruttura il parco della fornace e lì si spostano alcune delle attività. La Casa del Popolo è un esperimento collettivo che ha segnato un’epoca. E il futuro è da trovarsi ancora una volta nella comunità anche se i residenti attuali hanno poco a che vedere con i loro predecessori. "Nei momenti difficili – commenta il presidente della cooperativa Ivan Ferrucci – bisogna progettare il futuro. Adesso dobbiamo cercare di dare risposta a una generazione che oggi più che mai ha bisogno di un luogo di aggregazione, di socialità.
Non è semplice e per questo motivo abbiamo chiesto alla cooperativa Sociolab di intraprendere un percorso partecipato per un edificio che è la storia del paese". Domani sera alle 20 l’appuntamento è alla Casa del Popolo con il laboratorio di coprogettazione per cominciare a lavorare sul futuro di un simbolo (per prenotarsi scrivere a [email protected]). "Seguiamo con interesse - dichiara il sindaco di Calcinaia, Cristiano Alderigi - il processo partecipativo indirizzato alla rigenerazione di comunità promosso dalla Casa del Popolo di Fornacette. Sarà sicuramente preso in considerazione dall’amministrazione nell’ambito del percorso di formazione del nuovo Piano Operativo Urbanistico che è stato avviato alcuni mesi fa. Questo è il momento giusto per fare pervenire i propri contributi al Comune. Anche l’amministrazione sta per avviare, peraltro, una sorta di processo partecipativo che si chiama #SpaziInComune per chiedere la collaborazione di giovani cittadine e cittadini per promuovere idee volte a rivitalizzare gli spazi sfitti nel centro di Fornacette".