MICHELE QUIRICI
Cronaca

La costruzione del Duomo di Pontedera

Ci vollero cento anni e tanti aiuti per ultimare la "Chiesa Nuova". Il cantiere si aprì nel 1840 fra innumerevoli vicessitudini

di Michele Quirici

Per i vecchi pontederesi il Crocifisso è sempre stato la Chiesa Vecchia e il Duomo la Chiesa Nuova ma oggi queste denominazioni sopravvivono in poche bocche. Ma quando si cominciò a pensare ad una nuova Chiesa? Questa storia, come racconta l’amico Paolo Morelli, inizia negli anni trenta del XIX secolo "quando fu manifesto che la vecchia chiesa propositurale – oggi Santuario del SS.mo Crocifisso – era divenuta insufficiente per una popolazione di circa 6.000 unità". In anni precedenti si pensò anche, oltre alla realizzazione di una nuova chiesa, alla "ristrutturazione del complesso della chiesa vecchia". Quest’ultima intenzione venne ben presto accantonata e nel 1836 si formò una Deputazione che "avrebbe provveduto con ogni mezzo a sollecitare le libere elargizioni dei fedeli, sia in denaro, sia in materiali, sia in prestazioni gratuite di manodopera" per realizzare un nuovo edificio religioso.

L’esecuzione del progetto fu affidata all’ispettore circondariale di Firenze Giuseppe Michelacci che lo presentò nel 1837. Il cantiere si aprì nel 1840 e dopo innumerevoli vicessitudini la chiesa fu benedetta e aperta al culto il 24 luglio 1864. Dopo pochi giorni la "stamperia Ristori" di Pontedera editò il libro "Componimenti Poetici della inaugurazione della Nuova Chiesa in occasione della solenne festa di S. Faustino Martire patrono della terra di Pontedera nei giorni 6, 7, 8, e 9 agosto 1864". Tra i componimenti quello del Sacerdote Gaetano Gattai all’Arcivescovo di Pisa Cosimo Corsi, il sonetto di Massimo Taddei "dedicato all’esemplare pazienza esercitata nella sua infermità" Tommaso Ceccarelli proposto della chiesa di Pontedera, l’ode del Sacerdote Gaetano Cerrai a Francesco Salvestrini sindaco di Pontedera e il sonetto sempre di Taddei a Ranieri Bertoncini "operajo zelantissimo della Chiesa Propositura di Pontedera".

Il 21 settembre 1874 la chiesa venne consacrata dall’Arcivescovo Paolo Micallef e solo il 28 ottobre 1931 si costruì il colonnato. Nel 1932 si aggiunsero nelle nicche, fino a quel momento vuote, i quattro evangelisti, realizzati da Pietro Kufferle grazie all’opera del Comitato presieduto dalla Signora Tina Mariotti Marconcini "molto coadiuvata dal Proposto Cav. Uff. Dante Pasquinucci e dal Podestà Comm. Piero Pierazzini". A descrivere l’evento Orazio Pettinelli: "Fu architetto per il progetto dei lavori il compianto Comm. Ing. Luigi Bellincioni. Mancavano otto colonne e le statue dei quattro Evangelisti. Nell’ottobre scorso si completò il disegno della facciata e si alzarono le colonne; in questi giorni anche gli Evangelisti, per la munificenza di cospicue Case sono stati messi al posto. Per completare il progetto Bellincioni debbonsi togliere ai due lati dalla Chiesa i vecchi lampioni sulle cui basi si erigeranno le due grandi statue di S. Iacopo e di S. Filippo titolari della Chiesa, e per il maggiore decoro si dovranno sistemare altresì la scalinata e l’impiantito del loggiato. Mancano, come si vede, gli ultimi denari e poi il Comitato avrà assolto ogni suo impegno. Il più è stato fatto, e Pontedera in un altro slancio di pietà religiosa per la sua grande Chiesa farà il resto. Ma è già l’ora di rendere elogio alla sollecitudine del Comitato, all’aiuto delle Autorità ed al pronto interessamento dai cittadini". Nel 1937 furono costruiti due campanili sul retro, ai lati dell’abside poi fatti saltare dai tedeschi. L’anno successivo, l’8 gennaio, si sciolse la Deputazione "essendosi raggiunto lo scopo per cui era stata costituita più di un secolo prima".