REDAZIONE PONTEDERA

"Keu, le prime criticità già nel 2017"

Le anomalie riscontrate a Pontedera: è emerso dalle audizioni nella commissione d’inchiesta. Sentita Arpat

SANTA CROCE

di Carlo Baroni

Prime audizioni della commissione regionale d’inchiesta insediata dopo lo scandalo Keu e le indagini della procura antimafia di Firenze su traffico illecito di rifiuti e corruzione – 19 gli indagati a vario titolo – nel distretto di Santa Croce. Nel corso delle audizioni è emerso che la vicenda Keu parte dal 2017 quando l’ Arpat rileva "anomalie" in terreni interessati da una lottizzazione a Pontedera , in cui era presente anche il Keu ossia "ceneri derivanti da biomasse" con metalli con quantità anche "abbastanza concentrate" di cromo trivalente. L’ Arpat, è stato spiegato, ha dunque proceduto con una serie di diffide fino a che è intervenuta la magistratura che nel giugno 2020 ha sequestrato i cumuli di aggregato della ditta Le Rose di Pontedera. Non si è invece tenuta l’audizione della responsabile del Nucleo investigativo di polizia ambientale di Firenze perché, è stato spiegato, non è possibile ascoltare membri del corpo forestale ad indagini in corso.

E’ stata invece sentita, appunto, Arpat che, è stato spiegato, non espresse parere sull’emendamento portato in aula e approvato dal consiglio regionale nel 2020, finito nell’inchiesta sul ‘Keù. Lo hanno precisato il direttore generale e il direttore tecnico di Arpat Pietro Rubellini e Marcello Mossa Verre davanti la commissione sulle infiltrazioni mafiose e della criminalità organizzata in Toscana, guidata da Elena Meini (Lega). Marco Stella (capogruppo Fi), spiega una nota del consiglio, ha chiesto a Rubellini e Mossa Verre se Arpat fosse stata "interpellata da consiglieri regionali, assessori o tecnici" sull’emendamento in questione. Dal direttore tecnico e generale la precisazione: "Non abbiamo espresso parere. Su questa tipologia di impianti abbiamo sempre ritenuto che l’Aia fosse lo strumento più idoneo". Proprio sull’Autorizzazione integrata ambientale il consigliere di Fratelli d’Italia Alessandro Capecchi ha chiesto precisazioni rispetto a quanto contenuto nel verbale della conferenza dei servizi del 5 luglio 2018 nel quale si richiama una circolare del ministero dell’Ambiente in cui si specifica l’uso di questa autorizzazione per impianti misti.

Sul punto è intervenuta anche la vicepresidente della commissione Lucia De Robertis (Pd) che ha domandato se sia "prassi che consiglieri o assessori chiedano pareri rispetto ad un emendamento". Irene Galletti (Movimento 5 stelle) si è concentrata sui rischi più gravi di natura ambientale chiedendo ad Arpat, suggerimenti anche di tipo amministrativo per mettere in condizione la Regione di intervenire e nel caso rimediare.