Keu, acquisiti altri documenti e testimonianze

Ieri i carabinieri forestali si sono presentati nella sede dell’Associazione Conciatori di Santa Croce per attività delegata dai magistrati

I carabinieri in azione nel municipio di Santa Croce durante il primo blitz di metà aprile

I carabinieri in azione nel municipio di Santa Croce durante il primo blitz di metà aprile

Santa Croce sull'Arno (Pisa), 29 maggio 2021 - L’inchiesta Keu è in pieno svolgimento. Ieri mattina, si apprende, i carabinieri forestali di Firenze, su delega dei pubblci ministeri che coordinano le indagini, hanno effettauto acquisizioni documentali all’Associazione Conciatori di Santa Croce (non si è trattato, precisiamo, di una perquisizione). I militari sono tornati a Santa Croce per acquisire anche alcune sommarie informazioni testimoniali. Un’inchiesta, quella in corso – a metà aprile scattò il blitz con sequestri e misure cautelari – che ha travolto il distretto, e che, per gli inquirenti, ha portato alla luce un sistema radicato di illeciti con in mezzo la politica, asservita e sodale, per ammorbidire o eludere i controlli, per concludere con la pubblica amministrazione accordi favorevoli o spingere nomine a capo degli enti di controllo "graditi" al sistema. I reati contestati, a vario titolo, vanno dall’associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti e all’inquinamento ambientale, all’impedimento del controllo da parte degli organi competenti: abuso d’ufficio in concorso e corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio.

Reati che avrebbero oliato unmeccanismo che, secondo la procura, faceva sì scarichi indebiti in Usciana venissero fatti nelle piena consapevolezza della loro illiceità. Mentre, per l’accusa, le ceneri di risulta dei rifiuti conciari classificati ‘Keu’, sarebbero state miscelate con altri materiali e riutilizzate in attività edilizie. La ditta Lerose di Pontedera era quella a cui veniva inviato il Keu dal 2012. Keu in uscita da Aquarno, che veniva riciclato per riempimenti e sottofondi stradali nonostante, secondo le indagini, non ne fosse consentita tale modalità di recupero perché avrebbe potuto rilasciare nel suolo e nelle acque solfati, cloruro e cromo. Invece sarebbe finito a tonnellate in mezza provincia (anche a Pisa, Pontedera, Peccioli) e altrove. Circa 8mila tonnellate sarebbero stati usati nella realizzazione del quinto lotto della Strada 429. Tant’è che nelle settimane scorse si è svolta un’attività ispettiva sul tratto empolese da parte dei carabinieri del Nucleo investigativo di Polizia ambientale agroalimentare e forestale di Firenze.

Nell’occhio del ciclone, in quest’indagine, sono finiti i vertici dell’Associazione Conciatori di Santa Croce, l’impianto di depurazione Aquarno e anche esponenti politici. Questi gli indagati a vario titolo: Alessandro Francioni, Piero Maccanti, Aldo Gliozzi, Giulia Deidda, Franco Donati, Nicola Andreanini, Silvia Rigatti, Lorenzo Mancini, Cristina Brogi, Antonio Lasi, Fabrizio Veridiani, Francesco Lerose, Manuel Lerose; Annamaria Faragò; Edo Bernini, Ledo Gori; Andrea Pieroni, Alberto Benedetti, Maila Famiglietti.