Inchiesta Blu Mais Si torna dal giudice

Si torna in tribunale la prosisma settimana a Firenze quando davanti al gup dovrebbe "decollare" l’udienza preliminare dell’operazione "Blu Mais" che nel 2020 mise sotto la lente i rapporti tra industria conciaria e ambiente nelle province di Pisa e Firenze. L’inchiesta, che per prima ha coinvolto esponenti di rilievo del Comprensorio e un impianto strategico della filiera della pelle, il Consorzio Sgs. Al prossimo passaggio in aula il giudice dovrebbe esprimersi – si apprende – anche sulle richieste di costituzione di parte civile. Tra queste c’è quella di Legambiente. Al centro dell’inchiesta ci sono sia rifiuti, per l’accusa, smaltiti illegalmente in violazione delle norme in materia, sia anche 150 ettari di terreno coltivati a grano e mais nelle province di Pisa e Firenze che sarebbero stati inquinati (tra il 2016 e il 2018) da 24mila tonnellate di rifiuti speciali del distretto conciario smaltiti illecitamente come concime grazie – secondo gli inquirenti – a documenti falsi che li avrebbero fatti apparire quel che non erano. Tant’è che dalle carte dell’inchiesta era emerso che nei campi erano venute fuori anche chiazze blu. In otto a vario titolo, e con posizioni diverse nella vicenda, rischiano di finire a processo: Leonardo Volpi; Silvia Rigatti; Marino Signorini; Giancarlo Petrecca; Giancarlo Bernini Carri; Rossano Rosini; Andrea Biasci; Beniamino Rosini, 26 anni di Montopoli.

Carlo Baroni