"In 1500 rischiano di restare senza medico"

Il sindaco Gabriele Toti prende carta e penna e scrive al presidente Giani e al ministro Speranza: "Ora servono soluzioni urgenti"

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"La situazione è drammatica". E il sindaco Gabriele Toti prende carte e penna e scrive al ministro Speranza. Ma cosa sta succedendo? A Castelfranco i medici di base continuano ad andare in pensione senza essere sostituiti. La richiesta di una rapida soluzione ha trovato voce in una lettaera del pimo cittadino al "titolare" della salute, al presidente della Regione Giani, all’assessore regionale, Bezzini, al direttore della Asl Toscana Centro, Morello Marchese, al presidente della Sds Empolese Valdarno Valdelsa, Alessio Spinelli, al direttore della sds, Franco Doni.

"Nel 2020 è andato in pensione il dottor Giosafat Scaduto che operava principalmente nella zona del capoluogo e il suo posto non è stato ricoperto – spiega Toti – . Seguiva il numero massimo di assistiti e queste persone sono state suddivise tra altri medici, anche di altri comuni". "Alla fine d’aprile andrà in pensione il dottor Goliardo Paroli, i cui assistiti si trovano nelle frazioni di Orentano, Villa Campanile, Galleno e Chimenti. Tale questione sta creando una situazione di forte incertezza e preoccupazione. I pazienti seguito dal dottor Paroli ad oggi non sono in grado di conoscere chi potrà assisterli dal primo maggio. Sembra persino superfluo sottolineare la grave difficoltà in cui si trovano i cittadini delle frazioni dato che, a breve, circa 1.500 persone si troveranno senza medico, con un’ubicazione territoriale per niente agevole - sottolinea Toti – . La mancanza di sostituzioni non può essere assolutamente giustificata con la motivazione che, teoricamente e temporaneamente, vi sarebbe spazio da altri medici operanti nel capoluogo, date le distanze che caratterizzano il nostro territorio e rendono di fatto inattuabile questa soluzione".

Il quadro si aggraversà a giugno quando terminerà il proprio servizio il dottor Sauro Bimbi. Servono quindi provvedimenti urgenti. "In questo contesto ritengo che debbano essere valutate anche situazioni emergenziali – rileva Toti – . Tra queste mi permetto di suggerire, a titolo di esempio, di dare la possibilità di richiamare su base volontaria i medici che hanno raggiunto la pensione e di anticipare l’ingresso in ambulatorio dei nuovi medici, durante la fase di perfezionamento dei propri studi universitari". Il tempo stringe.

Carlo Baroni