"Impegni non presi". Forestali verso lo sciopero

I dipendenti dell’Unione montana si fermeranno il 5 agosto. Discordia sul differenziale che paga l’Inps ed il salario durante la cassa integrazione

di Ilenia Pistolesi

Gli addetti forestali dell’Unione Montana sono pronti allo sciopero per l’intera giornata del 5 agosto. Una decisione maturata all’unanimità all’interno dell’assemblea dei lavoratori, "delusi e amareggiati per la modalità con cui l’Unione Montana ha deciso di non rispettare gli impegni presi con la sottoscrizione del contratto integrativo firmato il 18 novembre 2021 – sottolinea il sindacato Flai Cgil – l’accordo aveva valenza dal primo gennaio 2021, per cui i mesi di arretrati che l’ente deve ai lavoratori sono addirittura 20".

Il contratto prevedeva, fra i vari punti, il riconoscimento del differenziale fra ciò che paga l’Inps ed il salario durante il periodo di cassa integrazione, un punto che si è trasformato in un pomo della discordia tanto da planare sul tavolo del Comitato Forestale, che non ha però potuto svolgere il proprio ruolo di conciliatore per far convergere le parti in causa. E la faccenda adesso si appresta a marciare verso le vie legali contro l’Unione Montana Alta Valdicecina. "per accordi vergati nero su bianco e non rispettati". "Quel che riteniamo del tutto paradossale è il fatto che un solo punto possa congelare l’intero contratto integrativo – riprende il sindacato – durante uno dei numerosi incontri, il presidente dell’Unione Montana si era detto disponibile al pagamento e al riconoscimento di tutti quei capitoli che non erano in discussione, salvo poi fare marcia indietro di fronte alla volontà dei lavoratori di non rinunciare all’integrazione della cassa integrazione. Né un parola, né un soldo dall’ente. I lavoratori – prosegue la Flai – non hanno più intenzione di prestarsi ai giochi di una politica che da giugno a settembre li definisce eroi, plaudendo il loro coraggio quando sono in prima linea per fronteggiare gli incendi e arrivano a rischiare le proprie vite, mentre nei mesi da ottobre a maggio vengono considerati alla stregua di un costo oneroso, per cui non si trovano mai le risorse necessarie. E’ un atteggiamento ingiusto e scorretto nei confronti di chi arriva a mettere spesso a repentaglio la propria vita per salvaguardare il patrimonio forestale e non solo".

"Chiediamo – conclude il sindacato – il dovuto rispetto dell’accordo sottoscritto e l’immediato pagamento di tutti gli arretrati per i lavoratori forestali I lavoratori hanno atteso due anni per arrivare alla firma di un accordo integrativo, accordo finalmente siglato nel novembre 2021 e ancora non hanno percepito un euro".