
Durante il secondo conflittio mondiale gli italiani si resero protagonisti di imprese militari audaci molte delle quali effettuate dal medesimo gruppo di uomini: la flottiglia MAS poi X. Nei primi anni del conflitto i Siluri a Lenta Corsa detti volgarmente “maiali” riuscirono a espugnare importanti porti nemici come quello della Baia di Suda o di Alessandria. La loro base era a Bocca di Serchio e nel segreto della Tenuta Salviati si allenavano a compiere queste azioni che prevedevano l’utilizzo di pochi uomini e di mezzi innovativi allo scopo di violare luoghi ove il nemico si sentisse al “sicuro” procurando danni materiali e portando molta acqua al mulino della propaganda.
Nel dicembre del 1943 la X Flottiglia Mas pensò di colpire il porto di New York. Del piano ne parla Alessandro Marzo Magno nel suo Rapidi e invisibili: “Il piano prevedeva il trasporto di un minisommergibile del tipo CA fino a Fort Hamilton, da qui il mezzo con a bordo una squadra di Uomini-gamma avrebbe risalito il fiume Hudson fino a raggiungere il porto, dove gli incursori subacquei, sguinzagliati per i fondali, avrebbero colpito con appositi ordigni esplosivi il naviglio agli ormeggi”. Per il trasporto sarebbe stato utilizzato il sommergibile della Regia Marina, Leonardo da Vinci. I progetti arditi non mancarono in quegli anni e secondo il giornalista Pietro Faggioli del mensile Focus l’idea di bombardare New York fu concepita anche da un collaudatore della Piaggio, Nicolò Lama che pensò di utilizzare un P23R, un grande trimotore. Questo velivolo aveva conquistato nel 1938 primati mondiali tra cui quello di essere riuscito a trasportate un carico di 5000 chili per 1000 e 2000 chilometri raggiungendo una velocità media di 400 chilometriorari. Il piano prevedeva di sganciare su Manhattan una bomba di 1000 chilogrammi. L’aereo sarebbe rimasto danneggiato durante un test e l’idea di usarlo per tale impresa fu abbandonata.
M.Q.