REDAZIONE PONTEDERA

Il ruggito dei camionisti contro la FiPiLi

Oltre venti mezzi, a velocità ridotta, sono scesi in strada creando lunghe file. Assotir chiede garanzie sui lavori e messa in sicurezza

PONTEDERA

di Carlo Baroni

Nelle parole degli autotrasportatori, quelli che ieri mattina si sono dati appuntamento all’Interporto di San Donato – area logistica che ancora attende il vero decollo – ci sono tutte le ragioni della rabbia di chi "vive" la Fipili sulle ruote. "Una distesa di buche – dice Mauro Masoni –. Una vergogna perpetua: stretta, malmessa, pericolosa". Poi il disappunto per le 100mila euro di multe, tra autovelox e non solo quelli, accumulate durante la pandemia "quando i trasporti sono stati fondamentali per rifornire di gel, mascherine, disinfettanti: un ruolo strategico che ha avuto come premio decine e decine di sanzioni". Fabrizio Papini taglia corto: "fa schifo – aggiunge – e questo schifo lo vogliamo urlare a tutti". Rocco Pellegrino che invece una compagnia di trasporti la dirige: "è gestita male e organizzata peggio, i tratti non solo tutti uguali. Meglio da Santa Croce a Pisa, pur con tutti i suoi avvallamenti e con tratti stretti; un autentico dramma nel percorso da Ginestra a Montelupo".

Così, ieri mattina, è andata in scena la protesta, tra clacson squillanti e incolonnamenti lunghissimi.I camion sono entrati sulla veloce i condotti a velocità ridotta a 30 kmh. L’iniziativa, detta Tir-lumaca, era stata annunciata dall’associazione di categoria Assotir di Lucca e Pisa per protestare contro la Città Metropolitana di Firenze, che gestisce tutto il tratto della strada di grande comunicazione per le multe comminate agli autotrasportatori con gli autovelox per le condizioni stesse della strada che fin dall’entrata in servizio del primo tratto, mostrò in tutta la sua drammatica evidenza l’inadeguatezza a ricoprire quel ruolo di arteria regionale che molti avevano auspicato. Negli anni ’80 furono numerosi e gravi gli incidenti nel tratto Firenze-Empoli, dovuti, essenzialmente, alla continua degenerazione del fondo stradale: soprattutto in condizioni meteo avverse, il sottile strato di asfalto si sfaldava letteralmente per portare alla luce il sottostante strato di inerti, rendendo estremamente cedevole ed inconsistente il fondo stradale. Ma la scia dei lutti non si è mai fermata, e si è allungata in tutto il tratto. Anche tra San Miniato e Pisa ce ne sono stati di drammatici negli ultimi anni. Ed i "punti" pericolosi sono sempre al suo posto: lo svincolo di Montopoli, come quelli di Pontedera-Ponsacco, autentiche trappole specie in immissione, direzione Pisa.

Alla protesta, ieri, hanno partecipato oltre una ventina di mezzi pesanti che hanno occupato dalle 9.15 alle 10 il tratto della superstrada Firenze-Pisa-Livorno dallo svincolo di Santa Croce sull’Arno a quello di Empoli percorrendolo a passo d’uomo con la scorta della polizia stradale, prima in direzione del capoluogo toscano e poi verso ovest. Code temporanee di automobilisti si sono formate dietro i tir. Cosa chiede Assotir? Un tavolo delle legalità a carattere regionale, la realizzazione di progetti formativi e non solo, rivolti ai giovani da avviare alla qualifica di conducente professionale di mezzi pesanti. Ma chiede anche chiarezza sulla raffica di multe. E soprattutto tempi certi e modalità rispetto agli interventi di manutenzione e miglioramento. In nome della competitività e, ovviamente, della sicurezza. E con loro il popolo dei “dannati“ che tutti le mattine si avventura sulla “veloce“.