CARLO BARONI
Cronaca

Il ricordo dell’omicidio di Elisa. E la presa di posizione in consiglio

I fiori, il silenzio, la panchina rossa. San Miniato non ha dimenticato e con una breve e intensa cerimonia ha...

Un momento della cerimonia a San Miniato per ricordare la morte di Elisa Amato uccisa nel 2018 dal suo ex fidanzato

Un momento della cerimonia a San Miniato per ricordare la morte di Elisa Amato uccisa nel 2018 dal suo ex fidanzato

I fiori, il silenzio, la panchina rossa. San Miniato non ha dimenticato e con una breve e intensa cerimonia ha ricordato anche quest’anno Elisa Amato che aveva solo 29 anni quando fu uccisa dall’ex fidanzato, Fedrico Zini. Il giovane la raggiunse sotto casa a Prato e, dopo una colluttazione, la spinse dentro l’auto del padre e le sparò. Non accettava la fine della relazione. Federico, quella notte, girovagò in auto con il corpo della ragazza accanto fino a San Miniato, fermò l’auto nel parcheggio del campo sportivo, a poche centinaia di metri del centro storico, rivolse l’arma contro se stesso e si tolse la vita. L’alba svelò la tragedia.

Inoltre con un coro unanime – spiega una nota del Comune – il consiglio comunale ha espresso "la propria contrarietà alla Fondazione promossa dai familiari di Federico Zini". Totale accordo da parte di tutti i gruppi consiliari che hanno ritenuto la Fondazione "inopportuna sul piano etico e non coerente con il rispetto delle vittime di violenza di genere". L’obiettivo era quello di "riaffermare la totale distanza dell’amministrazione da qualsiasi iniziativa che, anche indirettamente, possa legittimare o normalizzare figure legate a gravi episodi di violenza contro le donne". Al centro del documento – si legge – anche la volontà "di ribadire, da parte di tutte le forze politiche in campo, l’impegno a promuovere iniziative di sensibilizzazione e contrasto alla violenza di genere, insieme alle istituzioni, alle associazioni e tutta la comunità". Il consiglio "invita la Regione Toscana a fare ricorso al Consiglio di Stato, per opporsi alla sentenza del Tar con cui si legittimava l’iscrizione al Runts della Fondazione, e a chiedere al ministero del lavoro e delle politiche sociali di valutare ogni iniziativa normativa affinché i criteri per l’iscrizione al registro includano considerazioni etiche e di compatibilità con i valori costituzionali e sociali"