Il palazzo rosa finisce in tv "Siamo arrabbiati e stanchi di subire continui soprusi"

Il caso di via Rospicciano a Ponsacco ripreso dalle telecamere di Rete 4 "Eravamo un paese di provincia tranquillo e adesso non lo siamo più".

Il palazzo rosa finisce in tv  "Siamo arrabbiati e stanchi  di subire continui soprusi"

Il palazzo rosa finisce in tv "Siamo arrabbiati e stanchi di subire continui soprusi"

Si è parlato di integrazione tentata e fallita durante la trasmissione andata in onda ieri sera su rete 4 "Dritto e rovescio" condotta da Paolo Del Debbio. In studio, tra gli altri ospiti, Vladimir Luxuria e Giuseppe Cruciani e Rita Dalla Chiesa. In collegamento da Ponsacco, invece, un gruppo di cittadini raccolti in un bar del centro e chiamati per raccontare la situazione di via Rospicciano al microfono dell’inviato Gianmaria Pica. Il tema è quello dei campi rom, della microcriminalità delle grandi città e delle metropolitane. Gli scippi, i borseggi, il degrado, le case occupate e dall’altra parte le difficoltà del rispetto della legge, i tentativi delle varie amministrazioni comunali di risolvere le diverse problematiche e le strade lunghe e complesse dell’integrazione. Il primo a parlare è Samuele Ferretti, l’organizzatore della manifestazione di piazza che si è svolta lo scorso venerdì.

"Siamo stanchi di subire continui soprusi, non ce la facciamo più — apre Ferretti — le istituzioni e gli enti preposti in materia di sicurezza devono aiutarci e devono farlo in tempi celeri". C’è un errore di fondo però, un malinteso che traspare nella puntata, perché a Ponsacco non si è trattato di occupazione abusiva di immobili ma di contratti regolari di locazione tra privati. Il tempo è poco, c’è tempo soltanto per una storia. "Sono un padre arrabbiato — continua Sandro — perché mio figlio è stato accerchiato e buttato a terra all’uscita di scuola". Comincia un botta e risposta con lo studio, si parla del ruolo della scuola, dei pregiudizi e di culture differenti. Il tempo è troppo poco per scendere nel dettaglio delle storie individuali.

"Eravamo un paese di provincia tranquillo — continuano — adesso non lo siamo più". Si sente alla fine del collegamento. La storia del palazzo rosa è lunga ed è stata ripercorsa dalla sindaca Francesca Brogi nel recente consiglio comunale aperto che si è tenuto proprio su quest’argomento. Si comincia con la costruzione del palazzo da parte della Futura Immobiliare nei primi anni del 2000 e poi il contenzioso con il Comune e l’arrivo delle prime famiglie macedoni alla fine del 2016 provenienti dal campo rom di Oratoio prima e di Navacchio e Ospedaletto poi. E poi le interrogazioni parlamentari, le tante lettere destinate alle vare istituzioni per chiedere di intervenire. Infine gli ultimi capitoli della vicenda: i contratti d’affitto tra la proprietà e le famiglie decaduti e l’inizio degli sfratti, che nei prossimi 12 mesi dovrebbero portare alla liberazione del palazzo.