L’avvocato Gisberto Lami (1893-1942) oltre ad essere un grande avvocato (ricoprì la carica di presidente dell’Ordine degli Avvocati e Procuratori di Pisa dal 1923 al 1926) fu anche un oratore eccezionale e nella circostanza delle onoranze a Mazzini del 1905 regalò ai convenuti momenti indimenticabili: “trattò di Giuseppe Mazzini, illustrandone con eloquenza irruente ed affascinante il pensiero politico, economico, artistico, religioso. Lo disse precursore e profeta di ogni nuova idealità e apostolo di un programma che mentre alcuni dicono sorpassato, non è ancora minimamente iniziato. Spiegò l’associazionismo mazziniano dicendo come da quella risplenda l’idea della collaborazione di classe sulla lotta di classe talvolta messa a tacere anche dal pontefice massimo del socialismo Filippo Turati e chiuse la dimostrazione col non sospettabile giudizio su Mazzini del socialista Kempt terminante colle parole: socialisti studiate Mazizni. La chiusura della forte e studiosa orazione fu un inno all’ideale e rammentando come mentre Carlo Alberto e Vittorio Emanuele dannavano a morte l’Apostolo Genovese, oggi il successore ed il di lui governo abbiano tributato onoranze e decretato un monumento al perseguitato, disse che solamente il popolo potrà onorare in Roma Giuseppe Mazizni quando Roma non sarà più quella di oggi, ma la sua. L’ottimo amico, interroto spessissimo da applausi fragorosi, ebbe in ultimo una interminabile ovazione. Dopo di che, le associazioni passando un’altra volta fra guardie e carabinieri stati costretti da i superiori ad udire la parola repubblicana, se ne tornarono alle loro sedi locali, o partendo col tram o coi treni più prossimi. Giornata indimenticabile di sana propagnda repubblicana, ordine perfetto. (…) Pontedera ha degnamente rammentato al popolo il Grande che riposa a Staglieno: le finalità del programma di Lui sono aspirazione e ragione di lotta per questa sezione repubblicana come del glorioso partito al quale appartiene”.
Michele Quirici