Granata La porta affidata a Giuseppe Ciocci

Il Pontedera ha ingaggiato il giocatore classe 2002 di proprietà del Cagliari. " Sono contento di ritrovare mister Canzi"

Da ieri il portiere Giuseppe Ciocci (2002) è un nuovo calciatore del Pontedera. Lo ha annunciato ufficialmente la società nel pomeriggio e il ragazzo, che arriva con la formula del prestito e prende la maglia numero 12, ha già avuto modo di allenarsi con i nuovi compagni. L’estremo difensore, il cui cartellino è di proprietà del Cagliari, era a Pescara (non ha mai debuttato) ma Canzi lo conosceva già per averlo allenato due stagioni fa a Olbia nel campionato 2021-22 (32 presenze). "Sono carico dopo questi mesi di stop – ha dichiarato Ciocci, che sarà già disponibile per la trasferta di Vercelli col Sestri Levante - sto bene e non vedo l’ora di scendere in campo. Mi hanno sempre parlato benissimo di Pontedera dove sono contento di ritrovare mister Canzi: ci conosciamo dai tempi della Primavera e la fiducia è reciproca. Saluto tutti i tifosi del Pontedera e non vedo l’ora di vedervi allo stadio". Il primo movimento di mercato in casa granata è stata però un’uscita, quella, resa ufficiale martedì sera, di Luca Paudice, attaccante classe 2001 arrivato in estate dalla Recanatese e messo sotto contratto fino a giugno 2025 dal club pontederese. Il giocatore è stato girato in prestito al Renate, squadra 14a nel girone A di Serie C. Paudice con la maglia del Pontedera ha messo insieme 10 presenze in campionato, ma non è mai partito da titolare, per complessivi 233 minuti e senza gol all’attivo. Curiosamente, il ragazzo è stato utilizzato da Canzi per tutte e 8 le prime giornate (sempre come subentrato), poi alla 10a e infine alla 11a, quella del derby contro la Lucchese, rimanendo invece sempre seduto in panchina nelle restanti otto gare. Le uniche 4 presenze da titolare sono state quelle delle partite di Coppa Italia, dove ha messo insieme 293 minuti (anche qui nessun gol) e in quella contro il Novara è rimasto in campo per tutti i novanta minuti.

"E’ un giocatore che mi era piaciuto molto quando era a Mantova – ha commentato il direttore sportivo Moreno Zocchi – e che in generale mi è sempre piaciuto. Probabilmente non è scattato il feeling tra noi e lui e così non è riuscito magari ad esprimersi nel modo giusto. Va anche detto che quando si è presentato in estate non era nella miglior condizione fisica e che ha impiegato 2-3 mesi per rimettersi a posto. Questo può spiegare il ridotto utilizzo. Io credo comunque nelle sue potenzialità, perché ha tecnica, forza, e un discreto dribbling, e spero che nel Renate abbia più spazio per dimostrare le sue qualità". Stefano Lemmi