MARIO MANNUCCI
Cronaca

Addio a Giulio, il soldato innamorato diventato un "vip"

E' morto a 81 anni. Per coronare il suo amore si mosse perfino il presidente Gronchi

Giulio Comparini con sua moglie Shirley, in una foto d’epoca

Pontedera, 25 ottobre 2017 - A Giulio era sempre piaciuto vedersi sui giornali, riviste, cinegiornali e palcoscenici. E per l’ultimo viaggio, lui che aveva solcato i cieli e gli oceani sugli aerei soprattutto per l’Inghilterra e la Spagna e sul mitico transatlantico Queen Mary, ha voluto portarsi dietro il quadro contenente la pagina del nostro articolo che gli dedicammo la scorsa estate.

Giulio Comparini, il soldatino innamorato – che nel ‘56 diventò un personaggio europeo e un pontederese di primissimo piano, con copertine di riviste e fotografi che lo seguivano passo passo –, è morto all’ospedale Lotti all’età di 81 anni. Oggi alle 15,30 ci sarà il funerali in Duomo, mentre la salma è alle cappelline della Misericordia.

Giulio faceva il cameriere al bar Ferretti e d’estate, quell’estate del ‘56, fece il cameriere stagionale a Viareggio. Dove conobbe Shirley, l’inglesina dal cuore malato che neppure Barnard riusciva a curare ma che, dopo anni, guarì. Fu un amore estivo, come tanti, ma quando l’inglesina fece da Londra un appello ai mass media per rivedere e riavere con sé quel piccolo italiano che l’aveva stregata, giornali e cinegiornali videro la grande notizia. E la lanciarono con uno spiegamento di mezzi inimmaginabile.

Nel frattempo Giulio era però diventato soldato, soldatino, di leva, ma si mossero anche il governo e il presidente pontederese Giovanni Gronchi per dargli subito una licenza e farlo volare a Londra. Le nozze furono sgargianti come sgargianti furono le nascite dei due figli, poi il clamore passò e Giulio chiese e ottenne un ingaggio da cameriere sul Queen Mary dove le grandi celebrità elargivano mance impensabili a Pontedera e Viareggio.

Il resto della storia. col divorzio e altre vicissitudini fino al ricovero alla casa di riposo di Casciana e poi all’ospedale, conta molto meno. Mentre la gloria di quegli anni sotto i riflettori è rimasta sempre nel cuore e nei sogni di Giulio e nella memoria dei pontederesi.