MICHELE QUIRICI
Cronaca

Francesco Petroni, il sindaco operaio

Piaggista, poi primo cittadino di Calcinaia per 15 anni, infine volontario. Era un punto di riferimento per l’intera comunità

di Michele Quirici

Il 27 giugno di quest’anno Francesco Petroni avrebbe compiuto 80 anni e siamo sicuri che la festa in suo onore sarebbe stata grande. Così raccontò la prima parte della sua esistenza: “Sono nato a Fornacette (…) I miei genitori erano contadini; per la precisione, mia madre proveniva da una famiglia contadina, mentre mio padre da una famiglia benestante. (…) Mio padre, Petroni Angiolino, era nato a Pisa da padre ignoto; la madre di mio padre era la sorella dello scultore Petroni Francesco, a quei tempi uno tra gli scultori più conosciuti e affermati sia in Toscana che a livello nazionale. (…) Già all’età di 9 anni, dopo la scuola, andavo a lavorare in una fabbrica di mobili di Fornacette. A scuola andavo bene, dimostrando molta passione per lo studio; mio padre ne era contento e diceva che avrebbe fatto in modo di farmi proseguire gli studi grazie al sostegno finanziario che aveva promesso lo zio scultore. (…) Per me questo era motivo di soddisfazione, ero felice di sapere che avrei potuto continuare a studiare. (…) Purtroppo, arrivato al termine della scuola elementare, lo zio aveva cambiato le sue idee su di me e il mio futuro. Visto che lavoravo già come apprendista falegname, disse a mio padre che dovevo imparare bene quel mestiere e che lui mi avrebbe aiutato economicamente a metter su una vera e propria azienda, un mobilificio.

Questo cambio di idee influì molto sul morale e sulla salute psichica di mio padre, che cominciò ad ammalarsi di nervi, passando molto tempo in ospedale. Mia madre, con grossi sacrifici era costretta a tirare avanti da sola una famiglia con due bambini: io lavoravo, mia sorella Zita (di 2 anni più grande di me) non riusciva a trovare lavoro e a sua volta aveva problemi di salute. (…) A 20 anni avevo ormai imparato bene il mestiere di falegname e nel tempo libero militavo in un’organizzazione di giovani comunisti costituita a Fornacette insieme ad altri compagni; organizzavamo iniziative di vario genere, da quelle ludico ricreative a quelle più propriamente politiche. Queste iniziative dettero un contributo importante alla vita dei giovani del nostro paese e nell’arco di poco tempo diventammo uno dei più forti movimenti giovanili di tutta la provincia di Pisa. A 28 anni mi sposo con Mara, e poco tempo dopo nasce il mio primo figlio Gabriele. Sono costretto ad abbandonare il lavoro di falegname, che mi aveva dato fino ad allora molte soddisfazioni, a causa delle difficoltà in cui si trovavano le aziende artigiane del nostro territorio in quel periodo. Faccio domanda di lavoro alla Piaggio e dopo circa un anno, a fine agosto 1972, vengo assunto”. Francesco così abbandonò il legno per il ferro e l’acciaio. Lasciò la bottega di falegname per entrare nella grande fabbrica. Un tempio laico dove uscivano le mitiche Vespa e il luogo che ospitava una città di tute blu. Qui la sua fede comunista si fortificò e il suo pensiero politico si arricchisce, si forma e si plasma. Tutto quello che imparerà in questi anni gli servirà per il ruolo in cui il Partito, allora con la P maiuscola, lo sceglierà, quello di Sindaco. La designazione di primo cittadino di Calcinaia arriverà in un momento difficile per Francesco che oltre alla battaglia elettorale dovrà far fronte ad un maledetto male che minò il suo corpo ma scalfì appena la sua volontà. Per quindici anni (1980-95) sarà il Sindaco di tutti, ma proprio di tutti, compresi quelli che provarono a farlo cadere politicamente nell’ottica di scontri che oggi sono difficilmente spiegabili ai più giovani. Assolto con grande impegno e sacrificio il suo ruolo e lasciato il palazzo comunale, abbracciò il volontariato alla Pubblica Assistenza di Fornacette. Petroni muore il 5 ottobre 2014.