CARLO BARONI
Cronaca

Fondazione Zini, polemica. La battaglia continua. Il Pd: "Il caso in consiglio"

Femminicidio, dopo il via libera del Tar alla famiglia: "Segnale che disorienta"

Femminicidio, dopo il via libera del Tar alla famiglia: "Segnale che disorienta"

Femminicidio, dopo il via libera del Tar alla famiglia: "Segnale che disorienta"

Il caso torna in consiglio regionale. Si tratta della fondazione in memoria di Federico Zini che, come ha stabilito il Tar, si potrà fare, purché non porti il nome del giovane che uccise la sua ex. "Senza voler entrare nel merito di una sentenza, crediamo di dover solidarizzare con la famiglia di Elisa Amato (nella foto), perché è una decisione che riacutizza un dolore immenso e rischia di disorientare l’opinione pubblica su un tema così importante e delicato come quello della violenza contro le donne e dei femminicidi", dicono Enrico Sostegni, presidente della commissione sanità e politiche sociali, e Marco Martini, consigliere regionale Pd, in riferimento alla notizia che il Tar della Toscana ha dato il via libera alla creazione di una fondazione in memoria di Federico Zini che uccise la giovane Elisa Amato.

"Com’è noto – proseguono Martini e Sostegni - la Regione Toscana, anche grazie a una mozione da noi proposta e approvata in consiglio, negò l’iscrizione della fondazione nel registro unico nazionale del Terzo settore. Stiamo valutando oggi, dopo un opportuno approfondimento, di ripresentare un atto che chiami di nuovo l’assemblea toscana ad esprimersi". "Rispettiamo anche il dolore della famiglia Zini – concludono – ma continuiamo a pensare che istituire una fondazione in memoria di una persona che ha commesso un crimine orrendo rappresenti un segnale ambiguo e contraddittorio, soprattutto nei confronti delle giovani generazioni".

Il 26 maggio 2018 Federico Zini uccise a colpi di pistola Elisa che aveva solo 29 anni. Federico, ne aveva 25. Il giovane raggiunse la ex sotto casa a Prato e, dopo una colluttazione, la spinse dentro l’auto del padre e le sparò. Non accettava la fine della relazione. Federico, quella notte, girovagò in auto con il corpo della ragazza accanto fino a San Miniato, fermò l’auto nel parcheggio del campo sportivo, a poche centinaia di metri del centro storico, rivolse l’arma contro se stesso e si tolse la vita. Al momento non si sa come la famiglia Zini intenda chiamare la fondazione.

Carlo Baroni