Fi-Pi-Li, i guai costano "Due milioni al mese"

Fra ritardi e incidenti il consigliere regionale Petrucci fa i conti in tasca: "Impossibile proseguire così"

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Il dramma della Fi-Pi-Li, il rischio che corrono ogni giorno migliaia di persone, una "veloce" nata male e terminata peggio, una strada di lutti e pericoli, annunci elettorali e disagi quotidiani. La Nazione, con un’inchiesta, ha acceso i riflettori su questa grande arteria (tra Montopoli e Ponsacco nei tratti pisani più critici) pensata negli anni ’60 e che per essere conclusa ha dovuto attendere 34 anni: quando arrivava un nuovo tratto, i precedenti erano già inadeguati e deteriorati. Dopo il nostro servizio prende la parola il Consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Diego Petrucci. "I toscani passano giorni, mesi, anni in coda sulla superstrada – spiega Petrucci –. Disagi che si traducono in costi economici per le aziende ma anche meno tempo per le persone da dedicare ai propri impegni personali. Nelle disastrate condizioni attuali, la Fipili ha un costo sociale quotidiano di 100mila euro, mezzo milione a settimana (se si fa il conto su 5 giorni), due milioni al mese, oltre 20 milioni l’anno in termini di minor competitività e di maggiori costi". "Un’arteria sulla quale, soprattutto nei nodi attorno ai centri urbani, transitano oltre 35mila veicoli al giorno; nelle due fasce di punta della mattina e della sera si concentra quasi la metà del flusso complessivo giornaliero, con una media che si aggira attorno ai 2000 veicoli orari – sottolinea Petrucci, sulla base dei dati forniti da Irpet – Il ritardo medio, intorno ai nodi di Pisa e Firenze, è stato calcolato in circa 30 minuti".

"Non sono contrario a priori all’idea di creare una Spa per gestire la disastrata superstrada, ma oltre gli annunci il presidente Giani non è andato e non ha presentato alcun progetto. La società Toscana Strade Spa non deve diventare un inutile carrozzone per l’ennesimo valzer delle poltrone".

C. B.