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Ex Pinzani all’asta: "Ma l’attività continuerà"

Asta giudiziaria per l'ex caseificio Pinzani di Volterra: 3 milioni e 272 mila euro. Offerta minima: 2 milioni e 454 mila euro. Scadenza offerte: 19 dicembre. Udienza: 20 dicembre.

Ex Pinzani all’asta: "Ma l’attività continuerà"

Tre milioni e 272 mila euro. E’ la cifra impressa negli atti del tribunale di Pisa per l’asta giudiziaria che ammanta lo stabilimento caseario ex Pinzani, passato da anni sotto l’egida del colosso Granarolo. Ma con una doverosa premessa: Granarolo precisa che "si tratta dell’immobile in cui la società svolge attività produttiva in virtù del contratto di locazione valido fino al 2044".

L’asta riguarda solo l’immobile del caseificio, non l’attività produttiva ,che andrà avanti. Siamo di fronte, comunque, alla pagina di un secondo incanto per la fabbrica la cui produzione è gestita dalla società bolognese, locataria dello stabile, dopo il naufragio della prima asta del 2019 dal valore di 4 milioni di euro. Una vicenda che affonda le radici del 2014, quando la società Pinzani si schiantò nelle secche del concordato preventivo e la produzione casearia fu salvata da Granarolo.

Ma i guai, per lo stabilimento in località Montemiccioli, lungo la strada provinciale che porta nel Senese, a Casole d’Elsa, sono stati puntellati da un devastante incendio che avvenne nell’aprile del 2021, quando già il clima in azienda era cupo per la crisi aperta sugli esuberi del personale, con un tavolo di crisi apparecchiato in Regione. Una crisi aziendale che è stata risolta nell’ultimo anno. All’asta finisce quindi il complesso industriale per la trasformazione di prodotti caseari che è formato dallo stabilimento caseario corredato di reception, uffici, alloggio custode, servizi oltre a spaccio e vendita diretta dei prodotti. Il complesso si compone, inoltre, da tre edifici ad uso residenziale per un totale di nove unità immobiliari, con un parcheggio e la viabilità di accesso, oltre a terreni agricoli e boschivi. In tutto, la porzione è di 241.410 metri quadri.

Il prezzo a base d’asta, come detto, ammonta a 3 milioni e 272 mila euro, con la previsione di un’offerta minima pari a 2 milioni e 454 mila euro e con un rialzo minimo in caso di gara di 15 mila euro. Il termine per la presentazione delle offerte è fissato al prossimo 19 dicembre, mentre l’udienza si terrà il 20 dicembre a Pisa.

I.P.