Reti divelte, vestiti appesi ad asciugare e rifiuti recenti. C’è vita nell’ex consorzio di Pontedera. I segni delle “presenze“ sono inequivocabili nonostante l’installazione di reti e la costruzione di muretti tirati su per bloccare gli ingressi. E si moltiplicano le segnalazioni di abusivi da parte di cittadini che chiedono più sicurezza in quell’area degradata. L’ex consorzio è infatti un’area molto grande incastonata tra la ferrovia e via della Brigate partigiane, il cuore del quartiere stazione-i Villaggi. Da anni i capannoni sono abbandonati in attesa di un nuovo futuro. Ma i nodi da sciogliere sono stati tanti, tra cui la bonifica per liberare i terreni da residui inquinanti identificati da Arpat. Bonifica che la proprietà ha dovuto portare avanti. Ma niente è cambiato negli ultimi anni: senzatetto e potenziali spacciatori hanno popolato l’area.
Proprio alcune settimane fa, dal treno, alcuni passeggeri hanno notato tre persone intente a bere alcolici nell’area interdetta. E sempre alcune settimane fa, sono stati visti alcuni abiti appesi lungo la rete di recinzione. Segni della presenza di persone che bivaccano nei capannoni vuoti e violati ormai da anni. A niente sono servite le nuove recinzioni, reti, inferiate e murature, per frenare le intrusioni. Anche le forze di polizia hanno più volte eseguito blitz per identificare i frequentatori e allontanarli.
Ma in questi giorni il problema degli abusivi sembra riesploso con il susseguirsi di segnalazioni. Tanti cittadini lamentano un via vai di persone che accedono all’ex consorzio. Il timore è che siano spacciatori e malviventi che usano quell’angolo di città finito nell’ombra, per portare avanti attività illecite. Proprio nei giorni scorsi abbiamo pubblicato nuove segnalazioni di cittadini. Ecco perché siamo tornati nell’area per verificare il degrado in cui versa la zona. E subito balzano agli occhi le reti ancora una volta tagliate, soprattutto sul lato ovest, nella zona del villaggio Piaggio. Si notano veri e propri viottoli che si sono formati tra la vegetazione. Non solo, le grandi porte dei capannoni che si affacciano sulla ferrovia sono divelte, spalancate. E non mancano i rifiuti, disseminati ovunque. Un degrado senza limiti.