REDAZIONE PONTEDERA

Don Luis dall’Argentina a La Rotta

Don José Luis Solari, nuovo parroco di San Matteo a Pontedera, celebra la sua prima messa accolta con affetto dalla comunità. Origini e missione del sacerdote argentino in Italia.

Don Luis dall’Argentina a La Rotta

Don José Luis Solari, nuovo parroco di San Matteo a Pontedera, celebra la sua prima messa accolta con affetto dalla comunità. Origini e missione del sacerdote argentino in Italia.

Ieri La Rotta e tutta Pontedera hanno accolto Don José Luis Solarinella parrocchia di San Matteo Apostolo ed Evangelista dove il sacerdote ha celebrato la sua prima messa del suo ministero pastorale. Originario di Buenos Aires, Don Josè Luis Solari ha lasciato la comunità di Marcignana per accogliere questa nuova missione. Presenti alla celebrazione – presieduta dal vescovo – il sindaco Matteo Franconi, Marco Salvadori, presidente del Consiglio Comunale e l’assessore Mattia Belli. "La comunità lo accoglie con calore e affetto per questo nuovo cammino insieme", ha detto il sindaco rivolgendo il suo saluto al nuovo parroco.

Don Luis Solari, 73 anni, riveste in diocesi l’incarico di cancelliere vescovile. Don Luis, che vive stabilmente in Italia dal 2005, ha genitori di origine italiane, di Massarosa per la precisione, in provincia di Lucca: "In famiglia fin da piccolo– ha raccontato a "La Domenica", voce della Diocesi – sentivo parlare sempre dell’Italia e dei parenti che avevamo qui. Perfino il ricordo degli aneddoti di paese costellava il racconto che i miei genitori facevano della loro terra. Sono venuto stabilmente in Italia una prima volta dopo l’ordinazione sacerdotale, negli anni ‘91-’92, per studiare Sacra Scrittura a Roma". "Ne approfittavo per venire spesso in Toscana, a Massarosa, per conoscere parenti, persone e luoghi raccontati dai miei – ha proseguito – Il parroco di Massarosa mi alloggiava in canonica, e io gli davo una mano con le confessioni e le Messe. In seguito quel parroco venne nominato vicario generale dell’arcidiocesi di Lucca, e al suo posto arrivò don Fausto Tardelli, proprio colui che alcuni anni dopo sarebbe stato nominato vescovo della nostra diocesi. Alla luce di questa conoscenza, nel 2004 chiesi a monsignor Tardelli di fare un’esperienza pastorale in Italia nella diocesi di San Miniato, dove poi sono stato definitivamente incardinato". Sulla sua nuiova missione ha detto: "il patrono di La Rotta è San Matteo, e il vangelo di Matteo, è stato lo strumento che il Signore ha utilizzato per riportarmi alla Chiesa. Questo particolare lo sento come un segno del cielo e un indizio da seguire: come se il Signore mi chiamasse, all’età di 73 anni, a coronare ciò da cui tutto era iniziato tanti anni fa".