
Il Boccaccio
Calcinaia (Pisa), 19 dicembre 2017 - Correva il ‘77, anni di fuoco in Italia, quando Edilio Pellinacci di famiglia montopolese-calzaturiera, acquisto, inzialmente con un socio, e ristrutturò un locale lanciando il Boccaccio. Una delle tre storiche discoteche toscane insieme alla Bussola e alla Capannina ma a differenza di loro realizzata non nella famosa Versilia bensì nell’entroterra pontederese. Quasi campagna, allora, mentre ora vi pullulano locali e aziende di tutti i tipi, molti sorti sulla scia ed esempio del Boccaccio.
«In quarant’anni – dice il patron Edilio Pellinacci ora affiancato dal fratello Leonardo e dalla figlia Priscrilla – è cambiato tanto, tutto, ma non la mostra linea di puntare sull’eleganza e qualità delle strutture, sulla diversificazione della sale e ambienti fra chiuso e aperto, ora ne abbiano ben sei ciascuno col suo nome, dove si fa musica diversa e spesso anticipatrice dei tempi, per cui ognuno puo scegliere, e, non ultimo per importanza, sul contrasto, il più possibile, allo sballo in tutte le sue forme. Ma cos’è cambiato nella vostra clientela? “Anche qui è cambiato tutto o comunque molto. Ho visto passare di qui due generazioni e mezzo per un totale di circa 3 milioni di presenze. Ma anche se ora l’appuntamento ci si da con i telefonini l’incontro umano, diciamo così, è pur sempre fissato al Boccaccio”.
Al Boccaccio sono passati un Beppe Grillo che faceva cabaret e non politica, e con lui in questo settore, Fabio Fazio e tanti altri saliti agli onori della tv. Patty Bravo accettò subito di salire sul trampolino di 10 metri della piscina per cantare a sorpresa, mentre l’allora famosissimo Giuseppe Castagna atterrò con un elicottero nel campo prova da golf attiguo alla discoteca e all’albergo per far l’ospite di un veglione di capodanno al quale tutti non riuscirono a partecipare per sovraffollamento. Ma per rammentare ‘chi’, nel senso di star dello spettacolo, è passato dal Boccaccio ci vorrebbe un giornale intero, mentre l’altra sera erano in 2500, madrina Giulia Michelini in arte Rosy Abate, a festeggiare i quarant’anni, quando un tempo ricominciava la vita, con fuochi d’artificio segnalatori degli anni trascorsi e al suono, ogni anno, della relativa aria musicale in voga.
Mario Mannucci