"Da soli non si va da nessuna parte" Il nipote di Borsellino parla ai ragazzi

L’iniziativa a trent’anni dalla strage di Capaci. Confronto con gli studenti. all’auditorium della città

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Cultura. Una parole chiave. L’arma più micidiale contro la puzza della connivenza che alimenta e agevola gli appetiti ignobili delle mafie. Un cultura della legalità. E’ stato l’impegno di Rita Borsellino, la sorella del giudice Paolo, ucciso nella strage di via D’Amelio in quell’estate di sangue del 1992. L’ha ricordato il figlio di Rita, Claudio Fiore: "Mia madre aveva capito che da soli non si va da nessuna parte", che serviva partire dal l’inizio. Dai bambini. Iniziò così a girare le scuole e fu sua madre a spingerla quando, dopo la strage, una maestra la chiamò a casa per invitarla a parlare agli alunni: "inizialmente aveva detto di no – ha detto Fiore –. Fu mia nonna a dirle: “richiama quella maestra e vai“. Nel quartiere tutti avevano sentito l’esplosione e loro, i bambini, dovevano essere aiutati a capire". Parole pronunciate a San Miniato, a trent’anni dalla strage di Capaci, avvenuta il 23 maggio 1992, in cui morirono il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta durante l’iniziativa "Dobbiamo esserne Capaci", organizzata dal Comune in collaborazione con il Teatrino dei Fondi e Crédit Agricole - Fondazione Crsm. Un momento di confronto con gli studenti degli istituti ‘Sacchetti’ e ‘Buonarroti’, dell’It ‘Cattaneo’ e del Liceo ‘Marconi’. All’iniziativa ha partecipato anche Antonio Mariotti, magistrato della Procura di Lucca: "l’illegalità si può eliminare solo con la prevenzione. Processi e sanzioni sono importanti ma non spezzano il ciclo dell’illegalità". Parola anche a don Armando Zappolini, prete in prima linea contro il gioco d’azzardo. L’impegno antimafia di don Armando cominciò proprio nella stagione delle stragi, quando iniziò ad occuparsi droga e tossicodipendenti. "Dietro la droga c’era la mafia – ha detto don Zappolini che ebbe il coraggio di denunciare un prete colluso con le cosche –. E c’è ancora: ha in mano il mercato mondiale, è uno dei grandi settori del suo business, come lo è, anche il gioco d’azzardo". Intervento davanti alla platea dei ragazzi anche per Maria Taddei, ex senatrice che sedeva in Parlamento quando la strage di Capaci cambiò le sorti dell’elezione del presidente della Repubblica.

Carlo Baroni