Carne avariata, in 24 rischiano il processo

Il caso coinvolge le mense scolastiche della Valdera e del Cuoio. Parti civili tre amministrazioni comunali e due aziende sanitarie

Operazione dei Nas

Operazione dei Nas

Pontedera, 1 ottobre 2020 -  Carni per strutture socio sanitarie, per caserme, finanche per la missione Joint task in Libano. Ma anche per le mense scolastiche. E tra queste anche in Valdera e nel Valdarno. E’ il 2017 quando la vicenda della "Alessio Carni" creò imbarazzo e sconcerto force in zona. La vicenda è quella dello scandalo della carne avariata con forniture in numerose città italiane. Una vicenda emersa con clamore dopo un’indagine di due anni condotta dai carabinieri del Nas di Firenze e ora la primo passaggio in un’aula penale in tribunale, a Pistoia, davanti al giudice Luca Gaspari dove si è tenuta, la prima udienza preliminare (discussione a fine novembre) per le 24 richieste di rinvio a giudizio da parte della Procura.  

Al centro dell’inchiesta le modalità sulla quale si accesero i riflettori degli inquirenti: carni scongelate perché rimandate indietro da qualche cliente, ricongelate e riconfezionate con un marchio diverso pur di essere vendute nel circuito degli appalti pubblici come mense ospedaliere, scolastiche, militari. Questi alcuni degli aspetti emersi dagli accertamenti del Nas e dalle corpose intercettazioni. L’inchiesta con al centro la "Alessio Carni" di Monsummano Terme (6 milioni di fatturato nel 2016) ha interessato, per le forniture di carni, anche i Comuni: Chianni, Santa Croce e Crespina Lorenzana.  L’indagine fu ribattezzata “Malacarne“.  

Il quadro accusatorio, a vario titolo, comprende più reati e le posizioni nelle vicenda sono mmolto diversificate: si va dall’ associazione a delinquere per truffare gli enti pubblici, alla frode nelle forniture, commercio d’alimenti nocivi e falso documentale. Ma ci sono anche posizioni minori per colore che attestavano la regolarità delle merci e avrebbero commesso violazioni amministrative e sanitarie, chiudendo gli occhi sulle irregolarità.  

La Procura chiede il processo per: Bonello Parlanti; Alessio Parlanti, Enrico Parlanti; Francesco Parlanti; Spartaco Capaccioli; Andrea Cassigoli; Carmela Carandente; Luigi Abati; Paola Abati; Elisabetta Abati; Alessandro Abati; Stefano Pardini; Paolo Viola; Yajaira Jimenez; Elena Chichiarelli; Mario Scala; Vincenzo Campolo, Francesco Bottigliero; Antonio Sorrenti ; Nicola Zitelli; Andrea Cusumano; Luca Mignone. La Procura chiede infine il processo anche per la “Alessio Carni srl“ nella persona del suo legale rappresentante pro-tempore. Le posizioni, tra le parti che si sono costituite ieri, sono almeno 70. Le parti civili che si sono costituite sono 5: tre Comuni e due aziende sanitarie.