La nuova vita degli animali sequestrati al circo. Ora sono in Francia

Due avvoltoi testa bianca sequestrati a un circo, accolti e custoditi per quasi cinque anni nella riserva naturale di Montefalcone saranno portati in un centro vicino a Parigi

Uno dei due esemplari di avvoltoio testa bianca di Montefalcone

Uno dei due esemplari di avvoltoio testa bianca di Montefalcone

Castelfranco di Sotto (Pisa), 8 aprile 2018 - Stanno per prendere il volo per la Francia i due splendidi esemplari di avvoltoi testa bianca che negli ultimi cinque anni sono stati custoditi, accuditi e coccolati nelle grandi voliere immerse nella riserva naturale di Montefalcone, nel comune di Castelfranco.

I due rapaci – nome scientifico Trigonoceps occipitalis, un metro di lunghezza per due di apertura alare – sono stati portati a Montefalcone nel giugno del 2013 nell’area denominata di «Protezione Cites-Nird» destinata ad ospitare rapaci e pappagalli di notevole interesse e particolarmente protetti, sequestrati e confiscati secondo la normativa che regola il commercio internazionale delle specie animali e vegetali protette. I due avvoltoi erano stati sequestrati al circo Victor. In Francia andranno in un centro specializzato solo per questo tipo di rapaci, avranno spazi più grandi e potranno riprodursi con altri avvoltoi già presenti nella struttura vicino Parigi. Sono una settantina i volatili che hanno trovato posto a Montefalcone, tutti di notevole pregio e tutti sequestrati nel corso degli anni perché trovati in circhi, strutture, abitazioni e ville dove non dovevano e potevano stare e soprattutto perché di provenienza illecita.

Il centro Cites di Montefalcone – curato con straordinaria competenza e dedizione dagli operai forestali coordinati da Bernardo Magherini – è uno dei pochi in Italia e si trova proprio al centro della riserva naturale la cui custodia è affidata ai carabinieri forestali guidati dal maresciallo Giuseppe Tomaselli. Negli anni le voliere sono state implementate sia per consentire una migliore vivibilità dei rapaci al loro interno – alcune sono grandi un centinaion di metri quadrati – che per poter ospitare un maggior numero di esemplari sequestrati. Curioso il caso di un’aquila testa bianca che è stata portata a Montefalcone in condizioni molto precarie. «Era più simile a un tacchino che a un’aquila – dicono gli addetti – Abbiamo costruito nella sua voliera una sorta di ’palestra riabilitativa’ con traverse per consentirle di saltare da terra su quella più bassa, poi volare un po’ più in alto e poi ancora più su. Ora l’animale sta bene, ha ripreso le sue sembianze ed è fiero». La cura dei settanta esemplari tra rapaci e pappagalli è quotidiana. Ogni rapace ha il suo cibo che arriva da un’azienda specializzata. E’ sconsigliabile avvicinarsi a un avvoltoio o, soprattutto, a un’aquila testa bianca la cui potenza negli artigli è proverbiale e può fare molto male anche a un uomo, ma il rapporto di fiducia tra volatili e chi li accudisce è indispensabile.

gabriele nuti