di Sarah Esposito
L’autodromo di Pontedera torna prepotentemente al centro del dibattito politico. Un sogno ricorrente che Pontedera aveva riposto nel cassetto e che adesso torna attuale insieme alla realizzazione della base diffusa del Gruppo Tuscania dei carabinieri negli spazi della Tenuta Isabella. Due progetti distanti un decennio, tempo che per la storia di Pontedera è stato segnato dalla riscoperta di quel legame che ha con il mondo dei motori a partire dalla presenza dello stabilimento Piaggio.
"Il progetto? È ancora tutto da costruire – commenta Eugenio Leone, fautore attivo di quella riscoperta e vicepresidente di Anci Città dei Motori – e non vorrei illudermi di nuovo. Certo è che avere a Pontedera una pista seppur condivisa con le forze dell’ordine e cogestita con Aci sarebbe importante da un punto di vista motoristico, turistico ed economico. Un luogo importante non solamente per gli appassionati dei motori. Le ultime manifestazioni motoristiche che abbiamo ospitato ci hanno dimostrato in maniera pratica quanto contino, anche a livello economico, sul territorio. Figuriamoci ciò che potrebbe accadere con una pista, continuando a spingere sul Museo Piaggio e sul nostro brand Vespa". Un progetto che sta incontrando critiche anche sul piano della sostenibilità. "Stiamo parlando di un luogo che da dieci anni è destinato ad accogliere un autodromo - continua – siamo vicini allo scolmatore e alla discarica e distanti dalle case. Per il nostro territorio vorrebbe dire ospitare un simbolo di italianità, la vera sfida è riuscire a tradurre in economia la passione motoristica. Se parliamo di inquinamento forse altre infrastrutture sono più inquinanti di ciò che potrebbe essere la pista. Non è il momento del "no" ideologico e soprattutto non lo è per questa partita". Una storia lunga quella dei motori a Pontedera eppure indagata e riscoperta soltanto di recente. Per molto tempo è rimasta sul fondo, come base di cultura collettiva fino a diventare qualcosa di scontato, di abituale.
Poi sono arrivati gli anniversari legati alla Vespa, i compleanni, i raduni e quel lavoro che ha come obiettivo ultimo valorizzare il territorio a 360 gradi. "All’amministrazione comunale dico – conclude – partecipiamo ai tavoli, cautelando il territorio, e non lasciamoci sfuggire quella che è un’opportunità, un’occasione che non possiamo perdere. Spero che questa volta non ci rimanga l’amaro in bocca. In questi anni l’attenzione per la città a questi temi è cresciuta, siamo sulla buona strada e sono convinto che la pista sarebbe un punto importante in questa storia. Spero soltanto non ci sia un’altra delusione".