Montecatini Valdicecina (Pisa), 1 ottobre 2024 – Inghiottita dalla furibonda e spietata marcia del torrente Sterza, un corso di acqua “manutenuto“ - parola della Regione. Mentre ieri il cadavere di Sabine Kingbauer, la turista tedesca di 62 anni in vacanza in località La Gabella con la figlia Mona, il marito Peter, il genero Alexander e il nipotino Noah di 3 mesi, ancora disperso, è riaffiorato a 6 km di distanza dall’agriturismo dove la donna alloggiava fino a quel maledetto 23 settembre.
Un corpo, come detto, ed è quello di Sabine (in attesa dei dovuti accertamenti sull’identificazione da parte delle forze dell’ordine), rinvenuto non lungo il torrente ma in una strada vicinale, siamo in località Aiaccia, da una ditta privata incaricata di rimuovere detriti e cumuli vegetali per l’alluvione. Non vi sono grossi margini di dubbio: al momento del ritrovamento, le condizioni del cadavere non hanno consentito un’identificazione chiara e distinta, date anche le condizioni in cui il corpo è stato ritrovato a una settimana esatta dall’alluvione che ha travolto La Gabella. Ma, senza moltiplicare enti inutili e nella doverosa attesa degli esiti scientifici, si tratta del corpo della turista tedesca, dispersa dal 23 settembre insieme al nipotino Noah, un neonato di 3 mesi.
Ora sul cadavere ritrovato in zona Gabella, saranno effettuati esami autoptici e esami del Dna che dovrà disporre la Procura di Pisa. Quindi, su questa vicenda, cala una delle ore più buie: il ritrovamento di uno dei due cadaveri dispersi. Restano appese a un filo sempre più labile le speranze di ritrovare il cadavere del piccolo Noah, il bimbo inghiottito dalla piena del torrente insieme alla nonna. La famiglia tedesca, che dopo il tragico evento è stata alloggiata per qualche giorno in un albergo a Casino di Terra dopo un breve ricovero all’ospedale di Cecina, proprio sabato scorso aveva lasciato questa terra carica di dolore per far ritorno a casa, a Monaco di Baviera. La famiglia era stata sentita dai carabinieri del comando di Volterra per ricostruire quelle ore drammatiche, su cui, da parte dei militari, nonostante non vi siano ipotesi di reato, aleggia ancora una cappa di riserbo.
Ma la ricostruzione dei fatti è apparsa cristallina anche dalla ricostruzione dei testimoni oculari: la nonna e il piccolino sono stati travolti dalla piena mentre stavano cercando, insieme al resto della famiglia, di fuggire all’acqua del torrente che nel frattempo era arriva alla porta del loro appartamento preso in affitto. Sabine e il piccolo Noah sono stati trascinati via dalla violenza del corso d’acqua, mentre il resto della famiglia, i genitori del piccolo, si sono aggrappati a degli alberi e poi, insieme al nonno rimasto nell’appartamento, hanno vagato in un mare di disperazione, in cerca di aiuto.