Addio al pittore Giorgio Giolli. Un protagonista della vita culturale: "Di lui ci restano le sue famose rose"

Il ricordo del sindaco Giglioli e dell’assessore Arzilli: "Fece parte di una vibrante stagione artistica"

Addio al pittore Giorgio Giolli. Un protagonista della vita culturale: "Di lui ci restano le sue famose rose"

Addio al pittore Giorgio Giolli. Un protagonista della vita culturale: "Di lui ci restano le sue famose rose"

Giorgio Giolli, venuto a mancare a 81 anni, è stato uno dei grandi protagonisti della vita artistica e culturale della città. Insegnante per tanti anni di disegno al liceo scientifico Marconi, Giolli, è stato soprattutto un pittore affermato, che si raccontato in tantissime ore – anche affreschi nella chiese – come uomo dalla fede profonda e ragionata, come un sanminiatese innamorato di San Miniato e di quella natura spera e pungente che ha amato e ammirato dal suo studio che si affaccia sulla vale più bella. "Esprimiamo profondo cordoglio per la scomparsa di Giorgio Giolli, pittore apprezzato, ma soprattutto protagonista indiscusso della vita culturale sanminiatese", dicono il sindaco Simone Giglioli e l’assessore alla cultura Loredano Arzilli ricordando con affetto il pittore. Allievo del maestro Dilvo Lotti, Giolli – insieme a altri pittori come Giannoni, Tropei e Mori – ha fatto parte di un collettivo artistico che ha lasciato segni indelebili nel territorio. "Se pensiamo agli affreschi nell’Oratorio di San Rocco, fino al suggestivo, grande dipinto sulla parete del ristorante Genovini in Valdegola, ci rendiamo conto della vibrante stagione artistica che ha vissuto Giorgio Giolli, insieme agli altri artisti sanminiatesi che, con lui, hanno lasciato un’impronta culturale forte nell’identità della nostra città - commentano -. Di lui ci restano anche le sue famose rose, simboli straordinari e delicati di una vita spesa per la poesia e per l’arte che San Miniato cercherà di onorare nel modo migliore". Giolli lascia la moglie Paola e il figlio Simone. Le esequie stamani alle 10,30 nella chiesa di Santa Caterina.

Carlo Baroni