Pisa, l’altra capitale. Il sindaco Conti: “È l’ora della svolta. Senza infrastrutture la Toscana è ferma”

Il primo cittadino lancia dal secondo polo regionale (con Livorno e Lucca) la strategia per uscire definitivamente dalla visione “fiorentinocentrica”. “Basta obiettivi a breve termine. Dobbiamo valorizzare davvero i territori”

Il sindaco di Pisa Michele Conti

Il sindaco di Pisa Michele Conti

Pisa, 24 aprile 2024 – Sindaco Michele Conti, nella Toscana diffusa evocata dal governatore Giani, Pisa rappresenta l’altra capitale grazie alle sue eccellenze (sanità, università, ambiente).

"Su questo non c’è dubbio. La storia della città è impastata di queste eccellenze e di molto altro, alta formazione, innovazione tecnologica e scientifica, qualità della vita, arte e cultura. Pisa è snodo internazionale di molti di questi aspetti. Non è semplicemente una questione di Toscana o meno, quanto di capacità di tessere relazioni con il mondo, e in questo Pisa, fors’anche per la sua antica storia di ’signora dei mari’, dai tempi della Repubblica, ancora oggi sa muoversi e rimane una delle città italiane più conosciute al mondo, e non solo per la nostra Torre".

È difficile rompere il monopolio politico-amministrativo frutto di una visione Firenzecentrica dura a morire in Toscana?

"Non è, a mio parere, un problema di monopolio politico o amministrativo, quanto semmai di difficoltà del centro regione di leggere il grande patrimonio materiale e immateriale che una regione come la nostra ha saputo coltivare nel tempo. Una visione troppo fiorentinocentrica rischia di non valorizzare appieno le tante differenze e sfruttarne le potenzialità, dagli Appennini fino alla costa, alle zone interne e alle nostre isole. Per questo, più che di Toscana diffusa, io parlerei di Toscana a più velocità. E qui l’elenco delle mancanze comincia a farsi sempre più lungo e stringente".

Di cosa ha bisogno l’altra Toscana, quella che non gravita nell’area centrale?

"Infrastrutture, infrastrutture, infrastrutture. Lo ripeto più volte per far capire quanto siamo rimasti indietro in questi ultimi 10/15 anni, rispetto ai bisogni di una società che nel frattempo è andata avanti. E naturalmente anche servizi. Le aree interne si spopolano, e non si risolvono i problemi parlando di borghi o di panorami mozzafiato, e nemmeno di turismo che non può sostituirsi alla vita vera delle persone. Occorrono collegamenti veloci, linee ferroviarie efficienti, investire di più nel trasporto pubblico locale, in una sanità migliore e più capillare, e poi migliorare la gestione delle strade e tanto altro ancora. Mi pare che invece si inseguano risultati a breve termine senza una visione organica di queli che sono i reali bisogni di un territorio bello ma complesso come quello regionale".

Lei ha mostrato autonomia di pensiero e di azione. Anche sui giovani studenti manganellati a Pisa. Crede che quella esperienza abbia fatto riflettere?

"Da sindaco e genitore ho avvertito il dovere di prendere subito posizione. Le forze dell’ordine fanno un lavoro prezioso per garantire la sicurezza di tutti noi e capisco che non sia facile, in certe occasioni, gestire l’ordine pubblico. Ma proprio per non intaccare la fiducia che i cittadini di tutte le età devono avere negli uomini in divisa, si deve poter commentare il loro operato con serenità. La maturità di una democrazia si misura anche su queste basi. A tutti deve essere permesso di manifestare le proprie idee, non solo perché lo dice la Costituzione, ma perché lo impone il nostro vivere civile, la nostra crescita come persone e come comunità".

Come vorrebbe essere ricordato alla fine dei suoi due mandati?

"Per aver messo a terra gli oltre 70 milioni di euro di Pnrr che siamo riusciti a intercettare e per aver reso Pisa una città pienamente moderna ed europea anche dal punto di vista della mobilità. Parteciperemo al bando appena aperto dal ministero delle Infrastrutture con il nostro progetto di tramvia: dalla stazione si potrà raggiungere piazza dei Miracoli da un lato, dall’altro il grande ospedale di Cisanello e l’area della ricerca del Cnr. Non sarà una semplice infrastruttura di mobilità, ma la chiave di volta per rilanciare Pisa guardando al 2050".

Ambiente da tutelare e cambiamenti climatici. Il litorale pisano come si difende? Teme il progetto Darsena Europa?

"Sulla Darsena Europa siamo favorevoli alla nuova infrastruttura che può consentire lo sviluppo economico non solo del porto di Livorno, ma dell’intero territorio regionale. Ma vogliamo anche garanzie per il nostro litorale: per questo come Comune abbiamo già presentato tre studi tecnici sulla quantificazione degli effetti sul litorale pisano della Darsena Europa. Abbiamo ribadito che non ci convincono gli strumenti proposti, quali il ripascimento tradizionale con un ‘sabbiodotto’ che prevede una condotta che dal canale scolmatore attraverserà le spiagge di Calambrone e Tirrenia. Vogliamo proporre e condividere un metodo non convenzionale già realizzato in altre parti d’Europa, che non contrasta con la natura ma aiuta a evitare il fenomeno dell’erosione".

E a proposito di Livorno: rivalità tradizionale, ma collaborazione nei fatti?

"Con Livorno, al di là della tradizionale rivalità, stiamo condividendo un percorso comune per il miglioramento del sistema della mobilità e delle infrastrutture di collegamento di area".

C’è anche Lucca in questa alleanza.

"Sì. Insieme anche a Firenze e Lucca abbiamo siglato il Piano della Mobilità Sostenibile che ha come obiettivo il coordinamento delle azioni finalizzate al miglioramento del sistema dei collegamenti, con particolare riferimento alle infrastrutture ferroviarie, ai sistemi di trasporto rapido di massa, alle nuove connessioni di mobilità leggera e sostenibile, ai servizi aeroportuali, al miglioramento della rete stradale. Si tratta di un atto fondamentale per costruire la Toscana costiera del futuro".