Editoriale

Ma che fine hanno fatto i programmi?

Elezioni amministrative

Elezioni amministrative

Firenze, 24 marzo 2024 – Due mesi e mezzo alle elezioni amministrative e alle Europee. Alzi la mano se qualche elettore dei nostri territori conosce almeno qualche idea dei prossimi candidati. E’ un problema rilevante. Perché la politica è sempre più avvitata su sé stessa (a trovare alleanze, a salvare poltrone, a porre veti, a far prevalere una corrente sull’altra all’interno di partiti sempre più deboli). E perché così facendo l’astensionismo non è più un rischio né una tendenza, ma una tristissima realtà. Anche in regioni come la Toscana e l’Umbria in cui la partecipazione è stata un valore radicato nel tempo.

Adesso gli analisti delle tornate elettorali esultano se ai seggi va poco più della metà degli aventi diritto (Sardegna e Abruzzo hanno confermato questa realtà). Cari politici che avete scelto di scendere in campo per le elezioni, avete poco tempo per mettere da parte egocentrismi e caminetti, per far conoscere programmi e impegni ai cittadini ai quali chiedete il voto per l’Europarlamento o per guidare il Comune.

Lo scenario che abbiamo di fronte non è confortante. A Prato il Pd prima di iniziare la campagna elettorale deve rimettere insieme i cocci di consistenti fratture interne. A Firenze il centrodestra deve ancora presentare il candidato. Nella maggioranza che sostiene il presidente toscano Giani è stata "congelata" la questione Saccardi dopo la rottura fiorentina tra dem e renziani. In Umbria per fortuna per le Regionali si voterà in autunno, c’è più tempo per il confronto: il centrodestra si è affrettato a confermare la governatrice Donatella Tesei dopo la sconfitta in Sardegna (ma la presidente meritava un giudizio imparziale per i cinque anni di governo e non doveva rientrare nello scacchiere delle strategie post Todde), il centrosinistra aspetta le Comunali per esprimersi. Tatticismi e attendismo appartengono ad entrambi gli schieramenti che condividono lo slogan: "L’importante è vincere". E i cittadini? Con queste prospettive in tanti resteranno a casa invece di andare a votare.