DAVID ALLEGRANTI
Politica

La difficile transizione del Movimento Cinque Stelle

“Pecore Elettriche”, si chiama così in omaggio a Philip Dick. E' disponibile tutti i giorni, dal lunedì al venerdì e si occupa di politica, di cultura, libri, videogiochi e serie tv

Pecore elettriche

Pecore elettriche

Firenze, 4 agosto 2024 – Procede armoniosa la costruzione del nuovissimo centrosinistra (versione raggruppamento nazionale anti-Meloni) e persino Matteo Renzi è d’accordo con Elly Schlein. I problemi però ora ce li ha il M5S, alle prese con il duello fra Beppe Conte e Beppe Grillo.

Non, invero, uno scontro inedito. Nel 2021 l’ex comico se la prese duramente con l’ex presidente del Consiglio e l’impressione è che da allora a oggi niente sia cambiato, nonostante le successive rappacificazioni forzate: "Non possiamo lasciare che un movimento nato per diffondere la democrazia diretta e partecipata si trasformi in un partito unipersonale governato da uno statuto seicentesco", disse Grillo: "Vanno affrontate le cause per risolvere l’effetto ossia i problemi politici (idee, progetti, visione) e i problemi organizzativi (merito, competenza, valori e rimanere movimento decentralizzato, ma efficiente).

E Conte, mi dispiace, non potrà risolverli perché non ha né visione politica, né capacità manageriali. Non ha esperienza di organizzazioni, né capacità di innovazione". Ora le divergenze riprendono; a pesare sono i risultati delle elezioni europee di giugno e le idee di Conte sul futuro del M5S.

Conte da tempo vuole rendere il partito di cui è a capo completamente autonomo da Grillo. Giuridicamente, politicamente, culturalmente. Ma l’ex comico conserva l’animo del dinamitardo, non si ritira dalle scene della politica ed è assai preoccupato per i risultati del suo M5S. Sa che il Movimento che funziona di più è quello che sta all’opposizione.

«Caro Giuseppe, l’ultima volta che ci siamo incontrati ci eravamo ripromessi di programmare alcuni incontri con un gruppo ristretto dei nostri, per discutere dei temi su cui rilanciare il Movimento, che è afflitto da un’evidente crisi di consenso. Personalmente ritengo che la nostra crisi di consenso derivi anche e soprattutto da una crisi d’identità", scrive Grillo in una lettera pubblicata sul sito del M5S in cui ricorda a Conte che lui è ancora il Garante dei Cinque Stelle, quindi è lui l’ultimo ad avere l’ultima parola.

Il presidente del fu partito di Grillo e Casaleggio (senior) vuole infatti organizzare un’assemblea costituente (e chi si crede di essere, il capo del Pd?) la cui costituzione è un trionfo di burocrazia barocca in tre fasi: la prima, di ascolto, "darà il via al processo partecipativo, con il coinvolgimento di tutta la comunità politica del Movimento, composta non solo dagli iscritti ma anche da tutti i cittadini che condividono la Carta dei Principi e dei Valori del Movimento".

La seconda fase "costituirà il vero e proprio confronto deliberativo, con la possibilità di discutere in profondità i temi. Sarà organizzata su più giornate e affidata a un campione stratificato di 300 partecipanti rappresentativi dell’intera base, per garantire un dialogo proficuo e approfondito".

La terza fase, l’Assemblea Costituente: "Al termine del processo deliberativo sarà redatto un ‘documento di indirizzo’, contenente le soluzioni più condivise, che sarà discusso e votato durante la terza fase, l’Assemblea Costitu ente, composta dagli iscritti che potranno partecipare alle tavole rotonde tematiche guidate dagli eletti". Ecco il nuovo M5S, o come si chiamerà: un partito vero, senza più garanti. E senza più Grillo (forse).

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