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L’estate del turismo sospeso. Santanchè: "Ma la Toscana è molto sexy"

La ministra Santanché domani a Siena per il Palio: "Evento cruciale per l’economia"

La ministra Daniela Santanchè

La ministra Daniela Santanchè

Siena, 15 agosto 2023 – “Il 2023 andrà letto come un anno di transizione per il turismo in Italia. Non bisogna usare né iperboli per esaltarsi, né piangere per presunti flop. I dati vanno analizzati a fine stagione". E’ l’avvertenza del ministro del Turismo Daniela Santanchè, pronta a trascorrere il giorno dopo Ferragosto, il 16, a Siena per assistere al Palio dalle trifore di Palazzo Pubblico, ospite del Comune e del sindaco Nicoletta Fabio.

Sarà la sua prima volta al Palio?

"Sì. L’ho visto tante volte in televisione, ma sarà emozionante vederlo dal vivo. Verrò da ministro per assistere a un evento cruciale per l’economia di un territorio e per il turismo, settore con una filiera di 24mila aziende in provincia di Siena".

Il Palio è storia, quindi è uno dei fattori attrattivi per i turisti?

"So benissimo che i senesi fanno il Palio a prescindere dal fatto che i turisti vengano o meno. Ma è un dato di fatto che la Festa faccia bene al sistema economico. Un ottavo delle imprese presenti in provincia di Siena è legato al settore turistico. La conseguenza è che il benessere del territorio è strettamente connesso con la sua Festa".

Come va la stagione turistica in Italia? Vede qualche scricchiolio nei numeri?

"Abbiamo dati da analizzare, tendenze su cui lavorare e pianificare strategie mirate. Abbiamo un piano animato dalla determinazione di far diventare il turismo la prima industria del Paese. Sul turismo stanno circolando molti dati: alcuni dipingono il 2023 come l’anno della svolta, altri dicono che non c’è la ripresa attesa, altri danno numeri catastrofici. Sono tutte visioni parziali di un variegato universo. Bisogna aspettare la fine della stagione per avere i numeri giusti. Ognuno tira i bilanci dalla sua parte, in Italia".

Chiede di aspettare i dati di agosto per tracciare i primi bilanci?

"Sì, almeno aspettare la fine del mese.

Anche se ribadisco che il turismo ha cambiato pelle e abitudini. Non si aspetta più agosto per andare tutti in ferie in Italia, le vacanze si spalmano in più periodi".

Per gli altri, i francesi ad esempio, sono sempre ’le grandes vacances’.

"La pandemia, lo smart working, la guerra, i tassi alti di interesse, l’inflazione, sono tutti fattori che hanno pesato sulla scelta dei luoghi delle vacanze e sui periodi. Ma facciamo anche i conti con le abitudini mutate di programmare le ferie".

Perché sottolinea ripetutamente questo cambio epocale?

"Perché mi aspetto le polemiche di gufi pronti a parlare di cali dei turisti, stranieri o italiani, per attaccare il Governo. I bilanci, anche con l’aiuto dell’Osservatorio sul turismo che abbiamo creato, li tiriamo a fine stagione. Trovo prematuro parlarne ora. E sarebbe sbagliato non interpretare quei dati".

Ha parlato di un boom della Puglia, che guarda a un mercato altosplendente. Per la Toscana qual è la sua sensazione?

"La Toscana è una regione con un grande appeal turistico, direi che è una regione molto sexy. Ha tutto per attirare turisti, dall’enogastronomia al patrimonio artistico. Ci sono tanti stabilimenti balneari e uno standard di servizi di alto livello qualitativo. Penso che i bilanci saranno rosei.

Cosa si aspetta dal Palio?

"Mi aspetto di vedere un evento storico, una festa di comunità, un rito di popolo. Penso sia una festa che conserva la memoria di Siena. Nella vita è importante dove si vuole andare, ma è altrettanto importante ricordarsi da dove si viene. Siamo come alberi che crescono, lo facciamo meglio se abbiamo radici ben piantate nel terreno".