Ilaria Cucchi candidata: "Ero di centrodestra. La storia di Stefano mi ha cambiata così"

L'attivista (Sinistra Italiana) al Senato a Firenze sfida Saccardi (Italia Viva). "La lunga lotta per la giustizia mi ha insegnato a battermi per i diritti"

Ilaria Cucchi, candidata nella lista Democratici e progressisti (Pd con Si e Verdi)

Ilaria Cucchi, candidata nella lista Democratici e progressisti (Pd con Si e Verdi)

Firenze, 30 agosto 2022 - Ilaria Cucchi, attivista e sorella di Stefano Cucchi (il giovane ucciso a Roma il 22 ottobre 2009 mentre era sottoposto a custodia cautelare. Il 4 aprile 2022 la Corte di Cassazione ha condannato in via definitiva due carabinieri) è candidata per il Senato alle elezioni politiche del 25 settembre nel collegio uninominale di Firenze.

Cucchi, perché ha scelto la lista di Verdi-Sinistra Italiana e il centrosinistra per la candidatura alle elezioni politiche?

"Ho scelto di presentarmi con l’Alleanza Verdi e Sinistra perché ne condivido i valori. L’incontro con Nicola Fratoianni è stato determinante. Mi ha chiesto di esserci, di mettermi in gioco. Non sono una politica di professione: da qualche mese ho preso il diploma di geometra. È stata la tragedia che mi ha coinvolto, che ci ha coinvolto, l’omicidio di mio fratello, a proiettarmi nella sfera politica, a costringermi a combattere perché venisse fatta giustizia. Tredici anni fa avevo la vita di una giovane donna medio borghese, madre di due figli piccoli, con tante certezze. Se dovessi collocarmi politicamente direi che all’epoca ero di centrodestra, per semplificare. Quello che è accaduto a Stefano ci ha travolti. Ho conosciuto sul campo cosa significa battersi per i diritti umani, prima di allora non avrei mai pensato che avrebbero mai potuto riguardarmi. Quel 15 ottobre del 2009 ha segnato per sempre la mia vita".

Quali gli obiettivi politici?

"Il mio obiettivo politico è intervenire dove i diritti vengono negati, calpestati".

Il suo programma?

"Il punto numero uno del nostro programma è la difesa e attuazione della nostra Costituzione repubblicana e antifascista. Tra le prime proposte che avanziamo nel nostro programma, ci sono politiche energetiche che non guardino al nucleare ma che puntino a ridurre il’utilizzo dei combustibili fossili".

Se fosse eletta in Parlamento, di quali temi vorrebbe occuparsi?

"Voglio lavorare per fare in modo che tutti abbiamo accesso ad una sanità pubblica di qualità, che garantisca l’erogazione dei servizi in tempi accettabili. Sosterrò sempre la necessità di rafforzare il sistema scolastico. Il lavoro e le sue tutele sono praticamente scomparsi dalla discussione istituzionale. È il momento di fare in modo che tornino a orientare agende e azione politica".

La tragica vicenda di suo fratello quali insegnamenti può fornire alla politica?

"Bisogna ascoltare, Questo ascolto deve essere assicurato a tutti e tutte. Ascoltare anche chi ha sbagliato e anche chi a volte non riesce esprimersi come tutti noi. Stefano non è stato ascoltato, né compreso, gli è stato affibbiato un marchio, quello del deviante. Troppo spesso le istituzioni guardano alla esteriorità, non attraversano le pareti dei pregiudizi. Poi, certo, dobbiamo combattere l’omertà diffusa in espressioni minoritarie delle forze dell’ordine, a partire dall’identificazione degli agenti. Lo dobbiamo fare per i cittadini ma anche per quella parte di agenti onesti il cui lavoro rischia di essere macchiato dagli abusi e dai reati commessi da quei pochi che confondono il servizio con il potere".

Si parla di Giorgia Meloni come prossimo presidente del Consiglio.

"Non penso che essere donna sia di per sé sufficiente per rappresentare quella emancipazione che le donne hanno ricercato e ricercano. Semplicemente, Meloni è espressione di una certa cultura politica, conservatrice e oscurantista".