Elezioni in Toscana, numero record di candidati. E le coalizioni senza più regole

Ultimo clamoroso caso a Impruneta: un’alleanza mai vista fra destra, sinistra e Cinque Stelle. A Massa sono già 10 i pretendenti per la poltrona di sindaco. E a Siena è tutti contro tutti

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Firenze, 26 marzo 2023 - C’erano una volta, nemmeno troppo tempo fa, schieramenti chiari, steccati netti: non era difficile capire chi stava con chi. Mai come stavolta, invece, c’è grande confusione sotto il cielo della politica toscana: alleanze che si sfarinano, sindaci silurati e perfino ripudiati, pezzi delle vecchie coalizioni che avanzano in ordine sparso. L’ultimo caso è di ieri e riguarda Impruneta, piccolo comune di 14.000 abitanti in provincia di Firenze, una delle 22 realtà toscane chiamate al voto per le amministrative del 14 e del 15 maggio. Ecco, a Impruneta succede che le opposizioni decidano di compattarsi e che destra e sinistra (con una lista civica d’area) si uniscano sotto il nome di Matteo Zoppini, consigliere di Fratelli d’Italia. Con loro nell’incredibile alleanza patchwork, anche il Movimento 5 Stelle. Oltre a Zoppini, per ora solo un altro candidato ufficiale: quel Matteo Aramini, vicesindaco uscente, che pochi mesi fa era uscito dal Pd. Mentre proprio il Pd ha congelato le primarie di coalizione in attesa di trovare l’accordo su un nome. Ma Impruneta è solo l’ultimo caso che conferma il caos di questi mesi.

Prendiamo Massa, ad esempio, dove i candidati a sindaco sono per ora dieci, e potrebbero aumentare ancora. Qui il sindaco uscente (sfiduciato a tre mesi dal voto) è Francesco Persiani, eletto cinque anni fa da quello che era il centrodestra unito. Oggi con lui solo Lega e Forza Italia, insieme ad Azione, mentre Fratelli d’Italia ha virato su Marco Guidi, assessore uscente. A sinistra, il candidato Pd Enzo Ricci (su cui sta andando Italia Viva), i civici Fabio Evangelisti (che tratta con i dem) e Cesare Maria Ragaglini e altri cinque candidati minori, mentre i Cinque Stelle, eterni indecisi, non hanno ancora sciolto la riserva.

A dire il vero non l’hanno sciolta nemmeno a Siena (dove la candidatura di Elena Boldrini aspetta ancora il via libera da Roma), altra realtà in cui, visto il record di candidati, chi ci capisce qualcosa è bravo. Qui il sindaco uscente Luigi De Mossi ha fatto un passo di lato, sostenendo la corsa del civico Massimo Castagnini. Occhi puntati anche su Italia Viva che, dopo la spaccatura con Azione, medita di lanciare una propria lista oppure andare con Castagnini, mentre Azione punta sull’ex sindaco di Castelnuovo Berardenga, Roberto Bozzi. Il centrodestra, invece, dopo avere proposto e poi ritirato il nome di Emanuele Montomoli (rimasto però in gioco con una propria lista), appoggia Nicoletta Fabio (FdI, Lega e FI). Centrosinistra compatto su Anna Ferretti, mentre Fabio Pacciani (Polo Civico Senese) può contare su oltre 160 candidati in otto liste.

Centrodestra a pezzi a Pietrasanta: da una parte Massimiliano Simoni, candidato sindaco di Fratelli d’Italia, che fino allo scorso anno sosteneva il sindaco Alberto Giovannetti; e dall’altra proprio Giovannetti, che ieri ha lanciato la sua candidatura. Guerra all’ultimo voto da cui spera di uscire vincitore Lorenzo Borzonasca che ha riunito intorno a sé tutto il centrosinistra. Forza Italia e Lega da una parte e Fratelli d’Italia dall’altra anche a Campi Bisenzio (i primi appoggiano Paolo Gandola, i secondi Antonio Montelatici), dove il Pd punta su Leonardo Fabbri. Nell’era della politica-blob, c’è qualche speranza che gli elettori riescano a capirci qualcosa?

D.B.