LUIGI CAROPPO
Politica

La politica col solleone. Voto, Europee affollate Comuni: nomi e primi no. E tornano le Province

Il Pd movimentista (Schlein-Fossi) cancella i caminetti ma è toto candidati Firenze, il centrodestra cerca un civico di spessore e non lo trova

Da sinistra Dario Nardella, Susanna Ceccardi, Cecilia Strada e Francesco Torselli

Da sinistra Dario Nardella, Susanna Ceccardi, Cecilia Strada e Francesco Torselli

Firenze, 15 agosto 2023 - La politica? Mai in ferie. Come il calciomercato. Ancora di più se si abbina alle candidature. Sì è vero, tutti nei due poli si affannano a dire che prima vengono i programmi, poi i compagni di viaggio, poi le teste. Ma il percorso spesso parte dalla fine: il nome andrà bene per le idee da portare avanti e per allargare la coalizione? E il Ferragosto e da ora a metà settembre portano tante occasioni: feste locali di partito, buen retiri, appuntamenti nazionali, festival. Montagna, mare o collina a due passi da casa? Basta non chiamarli caminetti (non solo per il clima), termine abrogato dalla segretaria dem Elly Schlein. "Siamo a fare il porta a porta nelle piazze e sulle spiagge .... si suda e si fanno ventimila passi al giorno per salario minimo e sanità pubblica, non c’è tempo per gli aperitivi" dicono i Fossi boys che macinano raccolte di firme.

Vannino Chiti , grande saggio del Pd, guida la riflessione estiva e auspica che la fase costituente in autunno entri nel vivo. In Toscana e non solo. Mobilitazione, parola d’ordine dopo il provvedimento governativo sugli extraprofitti che ha messo in difficoltà l’opposizione di centrosinistra. Enrico Rossi rilancia sui social: "Finalmente, dopo tanti mesi, il governo ha fatto una cosa giusta, come un orologio rotto che ha le lancette ferme e che almeno due volte al giorno segna l’ora esatta. Speriamo che non si debba aspettare altri 10 mesi per vederne un’altra ben fatta...". Idee e battaglie, ma dentro i dem si pensa anche alle poltrone perché vuol dire equilibri da trovare e visioni da condividere. Ci sono risorse da non disperdere. In primis il fronte dei sindaci. E il pensiero va a Dario Nardella (Firenze) e Matteo Biffoni (Prato). Entrambi finiscono nel 2024 il secondo mandato, il terzo giro non ci sarà. E allora? Per il sindaco di Firenze è pronta la candidatura per l’Europarlamento nel maxi collegio dell’Italia centrale (Toscana, Marche, Umbria, Lazio) dove il Pd farà scendere in campo anche l’ex segretario Nicola Zingaretti, il sindaco di Pesaro Matteo Ricci e Cecilia Strada, probabile capolista, ma anche l’europarlamentare uscente Beatrice Covassi. Con Nardella in Toscana dovrebbero competere (ci sono le preferenze) anche il presidente del consiglio toscano Antonio Mazzeo e l’assessora Monia Monni (area Schlein, test per verificare il tesoro di voti che conquisterà).

Per il centrodestra in campo Susanna Ceccardi (Lega) e Francesco Torselli (Fratelli d’Italia). Per Italia Viva Nicola Danti . Agita positivamente il mondo politico toscano anche l’ipotesi del ritorno dell’elezione diretta delle Province: sarebbero nove i territori al voto più la Città metropolitana di Firenze (con tetto al 40 % al primo turno, modello Regione Toscana). L’altro giorno il vicepremier Salvini ha annunciato in Versilia che la novità ci sarà quasi sicuramente.

Sulle Comunali (si vota per 180 amministrazioni tra cui Firenze, Prato, Livorno, Empoli e Piombino) si stringono i tempi.

Si aspetta il primo contatto tra Pd e Italia Viva. Voci sempre più ricorrenti disegnano uno scenario fiorentino capace di sparigliare le carte: il partito renziano potrebbe correre in solitaria se non si trova intesa nel centrosinistra dando vita ad una lista civica.

Dove i punti di riferimento sarebbero Francesco Casini (pronto per la Metrocittà), Stefania Saccardi e Gabriele Toccafondi . Il centrodestra a Firenze finora ha trovato solo ’no, grazie’ alle proposte di candidature civiche ( Salvadori e Bassilichi ). E allora la sfida per Palazzo Vecchio potrebbero giocarsela Paolo Marcheschi e Iacopo Cellai .