
Diego Blasi, braccio destro di Fossi
Firenze, 6 luglio 2023 – Portavoce regionale del partito, responsabile della comunicazione e dell’iniziativa politica. E con Luca Sani coordina la riforma organizzativa del Pd in Toscana. Sono le deleghe ’pesanti’ che Diego Blasi ha nel nuovo corso, a guida Schlein, dei dem toscani. Del resto lui è stato uno che dalla prima ora ha creduto da Prato nel ribaltone, non solo al Nazareno. Ed ha vinto.
Blasi, come sta il Pd toscano dopo lo tsunami delle primarie?
"La nostra è una grande comunità. In queste prime settimane di lavoro con la segreteria ho avuto l’opportunità di confrontarmi con l’impegno straordinario di militanti, amministratori, simpatizzanti: il Pd in Toscana è forte. Certo, alcune energie sono un po’ sopite. Ma le primarie hanno riacceso l’entusiasmo, torneremo protagonisti".
Il rodaggio dopo oltre quattro mesi è finito. Ora è necessario marcare il territorio con scelte anche coraggiose.
"Stiamo già iniziando un lavoro importante che porterà all’organizzazione di una grande conferenza programmatica che affronterà le priorità per i prossimi vent’anni. Contrasto al lavoro povero, sanità, transizione ecologica e digitale, sostegno a chi investe. Nessuno sarà lasciato indietro".
Le priorità dem. Lavoro, sanità, famiglie? O altre?
"Alle famiglie la Regione Toscana, unica in Italia, ha già dato un primo segnale con gli asili nido gratuiti per i nuclei familiari fino a 35mila euro. Sono arrivate 14.393 domande. Poi certo, possiamo e dobbiamo fare di più".
Lavoro, Toscana a due facce. Bene l’export, ma ci sono sacche di lavoro povero e di occupazione precaria. Come incidere?
"Innanzitutto contrastando con forza il decreto legge lavoro del governo che aumenta i contratti precari. E poi introducendo subito il salario minimo a 9 euro. Il segretario Fossi, con il Pd in parlamento, ha fatto una proposta che riguarda l’incremento fino a 20 milioni del Fondo per la crescita sostenibile, fondamentale per sostenere lo sviluppo di imprese cooperative costituite dai lavoratori per il recupero di aziende in crisi e per i processi di riconversione industriale. In Toscana sappiamo bene quanto sarebbe utile, ma non confido molto sul governo".
Sanità, pericolo privatizzazione. E le fasce deboli che fanno? Fossi aveva lanciato l’idea di chiedere un maggior contributo a chi ha di più.
"Sono d’accordo con il segretario e mi trovo in totale sintonia con Marco Niccolai, titolare di questa delega delicata in segreteria. Faremo una battaglia senza sconti al governo per contrastare il definanziamento della sanità pubblica e contemporaneamente studieremo innovazioni per rilanciarla".
Famiglie, giusto parlare di diritti e battaglie civili, ma c’è anche inflazione e mutui che mettono in ginocchio.
"I diritti sociali stanno insieme a quelli civili, non sono barattabili. Sull’impoverimento delle famiglie il Pd sta battagliando: vogliamo il salario minimo anche per arginare inflazione e tassi fuori controllo e chiediamo al governo di ripristinare il fondo affitti per la morosità incolpevole che ha cancellato e che peserà su oltre 20mila nuclei familiari in Toscana".
Riforma del partito. Come la pensa?
"Con Luca Sani abbiamo proposto alla segreteria uno schema che prevede la modifica dello statuto, per attualizzarlo, e l’introduzione di nuovi strumenti per favorire la partecipazione degli iscritti. Il percorso di riforma è appena iniziato e aperto a tutti".
Primarie. Tanti le chiedono per le prossime elezioni, ma il vertice non sembra d’accordo.
"Tutti ci dobbiamo impegnare per mettere in campo candidati largamente condivisi. Poi le primarie sono lì, previste dallo statuto, e nessuno lavora per impedirle a priori".
Toscana contesa, città simbolo in bilico.
"Come dice Fossi, la Toscana non solo è contesa, ma in larga parte già conquistata dalla destra. Servono figure credibili, tanta umiltà e una proposta politica utile per le persone"
Dialogo con i riformisti. Lo coltiverete o li mettete in una riserva indiana?
"Il Pd parla con tutti e si impegnerà per costruire coalizioni ampie e plurali. Dopodiché sarebbe anche l’ora di smetterla di parlare di riformisti, moderati, radicali. Noi vogliamo sfidare tutte le culture politiche sul terreno dell’alternativa a un modello che rende persone, famiglie e imprese più sole e ricattabili".
Terzo mandato dei sindaci. Ci spera?
"Vediamo come si sviluppa la discussione nelle prossime settimane. I sindaci hanno bisogno di più strumenti per governare, non delle chiacchiere".