Coronavirus, Ceccardi: "Riporto io gli italiani a casa. Lo Stato non li ha protetti"

Parla l'europarlamentare partita da Cascina con un pullman per raggiungere il gruppo di turisti bloccato alle Canarie e che è riuscito a raggiungere Barcellona

Susanna Ceccardi con l'ex ministro Centinaio e l'assessore pisano Gianna Gambaccini

Susanna Ceccardi con l'ex ministro Centinaio e l'assessore pisano Gianna Gambaccini

Cascina (Pisa), 15 marzo 2020 - Partenza per l'Italia in tarda serata da Barcellona, arrivo previsto nella mattinata di domani. La 'missione' di Susanna Ceccardi va avanti. L'europarlamentare leghista, ex sindaca di Cascina, è partita con un pullman alla volta della Spagna sabato. Ha atteso all’aeroporto i viaggiatori in arrivo dalle Canarie dove risultavano bloccati in seguito alla chiusura delle frontiere per l’emergenza Coronavirus. Con la Ceccardi anche l’assessore al sociale di Pisa, Gianna Gambaccini, medico. A lei il compito di   monitorare le condizioni di salute dei turisti italiani. A bordo  anche l’ex ministro Centinaio. Il Pd toscano si è scagliato contro l’iniziativa: "Una pagliacciata" con tanto di esposto alla procura di Pisa e lettera al premier Conte.  

Onorevole Ceccardi,  come sta andando il viaggio-recupero dei nostri connazionali in Spagna?

"Al momento (oggi pomeriggio ndr) siamo in attesa di circa venti connazionali in arrivo con l’ultimo volo utile da Fuerteventura che ha accumulato diverse ore di ritardo, con l'atterraggio previsto in serata. Altri italiani sono invece già arrivati a Barcellona". 

Ha mai avuto titubanze per la sua iniziativa?

"Nessuna titubanza, non sta a me giudicare ma so con quale spirito mi sono mossa. Mi sono solo rimproverata di non aver trovato qualche pullman in più per portare a casa più italiani. Mi rispondo con le parole di Madre Teresa di Calcutta, ciò che conta non è fare molto, ma mettere molto amore in ciò che si fa".

Non la ritiene pericolosa? 

"Una cosa è certa, per me sarebbe stato più semplice stare a casa. Ma io sento su di me la responsabilità di agire perché, nel bene o nel male, sono parte di quelle istituzioni che non stanno dando risposte concrete a tanti italiani nel mondo. Le istituzioni che non danno risposte ai propri cittadini sono più pericolose. Le pare normale che centinaia di nostri connazionali siano lasciati in balìa degli eventi e lontani dal proprio paese, dalla propria casa e dai propri affetti? Non possiamo considerarli di serie B soltanto perché si sono trovati all'estero in queste circostanze". 

Cosa le hanno detto dalla  Farnesina quando ha annunciato il viaggio? 

"Dapprima ho inviato a Luigi Di Maio e a Josep Borrell una missiva per sottolineare le difficoltà di migliaia di italiani all’estero, poi dopo l’ennesima telefonata che chiedeva aiuto, ho deciso di impegnarmi in prima persona. La mia segreteria si è quindi messa in contatto con la Farnesina e le autorità competenti, anticipando che era nostra intenzione mettere in campo questa iniziativa. A ciò è seguita anche un'email con il programma dettagliato". 

Non crede che sarebbe  stato meglio aspettare l'intervento del Ministero degli Esteri? 

"Ognuno deve fare la propria parte, e chi ha un ruolo nelle istituzioni deve mettersi a disposizione aiutando chi si trova in difficoltà. Secondo lei se avessi ricevuto una risposta, se avessi avuto la certezza che il Ministero si sarebbe attivato da lì a breve per andare a prendere queste persone, avrei messo in piedi questa cosa? I cittadini italiani che sono venuta a prendere non hanno ricevuto alcuna risposta dai Consolati, dalle Ambasciate e dalle nostre istituzioni pachidermiche. Provi lei a ricevere decine e decine di telefonate di italiani disperati che chiedono aiuto, che hanno problemi di salute, che temono per i propri figli e che bramano di rientrare in Italia per riabbracciare i loro cari. Non potevo voltare le spalle con indifferenza".

E cosa crede del Pd toscano che ha definito la sua iniziativa una pagliacciata e l'ha denunciata? 

"Se è una pagliacciata lasciamolo dire a chi era in difficoltà e che non ha ricevuto nessun aiuto se non il mio e nessuna risposta se non la mia. Quando si tratta di aiutare gli altri, in una situazione di estrema necessità, non c’è denuncia che tenga. Io sono andata in Spagna per aiutare dei connazionali in difficoltà. Io agisco coscienziosamente in qualità di europarlamentare toscano, se il Pd che difendeva la Rackete mi vuol denunciare faccia pure, mi difenderò nelle sedi opportune convinta della bontà delle mie azioni. Il giudizio politico invece lo lascio all’opinione pubblica. Segnalo soltanto che è la seconda minaccia di denuncia che ricevo da quando la Lega mi ha proposto come candidato Presidente della Toscana, meno di 10 giorni fa".

Quando rientrate? Ce la farete? 

"Il rientro è previsto per lunedì, certo che ce la faremo. Io ce la metterò tutta per riportare a casa dalle loro famiglie queste cinquanta persone".

Come garantite la salute a bordo? 

"Su questo non scherziamo. Fino a prova contraria su questo pullman ci sono anche io: le farei leggere i messaggi che mi arrivano da mia madre e da Andrea, il mio compagno, che sono rimasti a casa. Non voglio mettere a repentaglio la salute di nessuno ed in particolare quella dei miei cari. Siamo partiti da Pisa con un medico a bordo, proprio perché ritengo la salute di queste persone assolutamente prioritaria. Siamo poi in contatto costante con un avvocato di fiducia per rispettare tutte le prescrizioni previste dal governo in tema di contenimento del Covid19. Abbiamo sviluppato un protocollo molto rigido che potrebbe essere utile anche al Ministero degli esteri (gliel'ho sottoposto per modifiche e integrazioni ma, tanto per cambiare, ancora non mi hanno risposto).  Comunque il pullman sarà sanificato centimetro per centimetro. 

Norme rigide, quindi.

"I partecipanti avranno mascherine, guanti e gel igienizzante e prima di salire a bordo saranno sottoposti a visita medica, intervista anamnestica, misurazione di febbre e ossigenazione del sangue. I posti sono nominativi, si entra e si esce rispettando tempi e ordine di salita e discesa. Pensi che a bordo persino la parola è limitata allo stretto necessario. E questo non è tutto. Pur di rientrare si sottopongono ad un viaggio infernale, pensi quanto amano il loro paese e che voglia hanno di tornarci". 

Nessun dubbio? Non ha pensato alla sua piccola a casa? 

"Non ho nessun dubbio. Certo che penso alla mia bambina e come madre sarei felice se un domani, in un momento di difficoltà, qualcuno aiutasse lei in maniera diretta e disinteressata. Tutte le precauzioni che stiamo prendendo le prendo anche per lei, non la metterei mai a rischio". 

Andrà tutto bene? 

"Sono davvero convinta che andrà tutto bene e sono ancora più convinta di riportare tutti a casa".