“Affrontare le emergenze dei senzatetto e della povertà estrema”

La nota del gruppo consiliare Arezzo 2020 per cambiare a sinistra

Arezzo, 8 agosto 2024 – “Affrontare le emergenze dei senzatetto e della povertà estrema”. La nota del gruppo consiliare Arezzo 2020 per cambiare a sinistra

“Nei giorni scorsi, la Fraternità Federico Bindi, attraverso un intervento del presidente, ha evidenziato i gravi problemi affrontati dalle persone che vivono in condizioni di povertà estrema ad Arezzo, in particolare i senza dimora. È un tema di cui si parla poco se non quando eventi isolati disturbano il normale andamento della vita cittadina o, all’inizio dell’inverno, viene riaperto un dormitorio temporaneo che chiude in primavera e resta volutamente sottodimensionato.

La fraternità ha individuato tre temi fondamentali da affrontare, casa, lavoro e accesso ai servizi, per dare una risposta concreta a queste persone: rappresentano gli assi principali di una politica sociale che dovrebbe coinvolgere, in primo luogo, il Comune, ma anche altre istituzioni e soggetti. Le proposte della fraternità sono realistiche e percorribili, tese a creare situazioni stabili che consentano ai più emarginati di uscire dall’emergenza e dalla precarietà.

Se avessimo un’amministrazione comunale attenta a questi problemi, si aprirebbe un confronto in Consiglio Comunale e con le forze sociali cittadine. Tuttavia, la giunta attuale evita il dibattito preferendo soluzioni preconfezionate incentrate sull’aspetto della sicurezza: così trasforma un tema sociale in una questione di ordine pubblico. Un esempio è il censimento delle persone in difficoltà lanciato dal vicesindaco Lucia Tanti con segnalazione dei ‘cattivi’ alla polizia municipale per eventuali provvedimenti.

Dietro ogni persona, è sempre la Fraternita Bindi a sottolinearlo, c’è spesso una storia di errori, fallimenti, abbandoni ma anche di sfruttamento e soprusi. Perciò la metodologia, appunto, poliziesca e la soluzione di allontanare queste persone da Arezzo non risolve il problema ma lo sposta semplicemente altrove. È fondamentale un approccio di contatto personale, che richiede tempi lunghi e continuativi e la disponibilità di servizi di inclusione sociale.

Chiediamo dunque un cambio di direzione per affrontare seriamente i problemi dei senzatetto e della povertà estrema, con politiche inclusive in grado di restituire dignità e speranza”.