FILIPPO PALAZZONI
Sport

Il play degli Herons. La carica di Ricci: "Club straordinario»

Si dice che troppe personalità forti in uno spogliatoio possano alla lunga rappresentare un rischio. Filippo Rossi fa sicuramente parte...

Si dice che troppe personalità forti in uno spogliatoio possano alla lunga rappresentare un rischio. Filippo Rossi fa sicuramente parte...

Si dice che troppe personalità forti in uno spogliatoio possano alla lunga rappresentare un rischio. Filippo Rossi fa sicuramente parte...

Si dice che troppe personalità forti in uno spogliatoio possano alla lunga rappresentare un rischio. Filippo Rossi fa sicuramente parte di questa categoria: d’altra parte non si fa il capitano per sette anni in una piazza come Vigevano se non si ha carattere. Dove tanti avrebbero visto un problema la Fabo Herons Montecatini ci ha visto un’opportunità e non si è fatta sfuggire l’occasione di aggiungere al proprio roster un altro leader.

Filippo, partiamo dall’inizio: cosa l’ha spinta a lasciare Vigevano dopo sette anni e sposare il progetto Herons?

"Dopo tanti anni a Vigevano ho sentito l’esigenza di cambiare, anche per una scelta di vita. Si è manifestato l’interesse della Fabo, di cui ho seguito lo sviluppo attraverso Benites: è una società super organizzata, con un progetto ambizioso. Con tanti miei compagni siamo accomunati da un senso di rivalsa dopo una stagione finita male, per motivi diversi: questa voglia di riscatto dovrà essere la nostra benzina".

Uno che la stagione appena trascorsa l’ha finita più che bene è invece il suo nuovo compagno di squadra Aukstikalnis: che impressione le ha fatto dopo la prima settimana?

"Il suo ingaggio non ha fatto altro che confermare le ambizioni che il club aveva manifestato anche a me: si parla del miglior giocatore dello scorso campionato e più in generale del miglior straniero degli ultimi due anni in B. Più che delle qualità tecniche sto apprezzando la sua voglia di fare gruppo, che per un nuovo arrivato è fondamentale".

Lei arriva da un contesto simile a Montecatini Terme, una città di provincia come Vigevano dove il basket si vive ogni giorno e dove le aspettative sono tante: in quale dei due ambienti c’è più pressione?

"Non so in quale delle due piazze ci sia più pressione, che è un privilegio ma va anche saputa gestire. Di sicuro sia a Montecatini che a Vigevano il basket è una religione e al momento della scelta questo aspetto ha avuto un peso: giocare in contesti di questo tipo mi carica".

Può questa Fabo ricalcare la parabola della sua Elachem?

"Questa squadra e questa società hanno già fatto tanto e i risultati del campo non hanno reso giustizia alla crescita esponenziale che il club ha avuto in soli quattro anni di vita. Quest’anno abbiamo le carte in regola per arrivare fino in fondo e penso sia l’obiettivo un po’ di tutti, ma l’errore più grande che possiamo fare è specchiarci nelle indubbie qualità del nostro roster. C’è da lavorare e ci sarà da soffrire".

Che giocatore è Filippo Rossi?

"Mi considero versatile, capace di giocare in più posizioni. In campo cerco di essere estroverso e di parlare molto, mi piace andare in transizione e rendermi utile alla causa cercando soprattutto di fare tutte quelle piccole cose ’invisibili’ ma importantissime nell’economia del match".

In rossoblù ritroverà Alberto Benites, l’ultima volta che avete giocato insieme a Vigevano è finita piuttosto bene…

"E spero che la storia si ripeta, perché questa società lo merita davvero. Con ’Ben’ c’è un rapporto speciale: fra noi c’è una competizione sana e bellissima, che stimola entrambi a dare il meglio. In campo ci stuzzichiamo, ci prendiamo in giro e questo alza il livello degli allenamenti e di conseguenza fa bene a tutta la squadra".

I suoi vecchi compagni Peroni e Strautmanis invece sono finiti sulla parte opposta del naviglio termale. Pensa che faranno bene?

"Ne sono sicuro, perché sono due giocatori fortissimi e due persone che mettono il gruppo davanti a sé stessi. Ci metto anche un altro mio ex compagno, ’Lollo’ D’Alessandro, che non a caso è stato nominato capitano".

Anche lei crede, come pensano in tanti, che la corsa al primato nel Girone A sia un affare fra Herons e La T Gema?

"Secondo me si parla troppo poco di squadre come Omegna, Assigeco Piacenza, San Vendemiano che sono veramente forti. In B Nazionale si sta assistendo anno dopo anno ad un progressivo livellamento verso l’alto e il nostro girone ne è un perfetto esempio".

Filippo Palazzoni

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