
Grande successo per la serata organizzata al Parco Mimma Rolla di Arcola. Sul palco le vecchie glorie dello Spezia e il campione del 1982 Ciccio Graziani.
Un mix di emozioni e ricordi di alcuni dei momenti più importanti della nostra storia calcistica. Grande successo di pubblico per il ’Premio Perioli’, kermesse ideata dal vicesindaco di Arcola Gianluca Tinfena con il sostegno di Fondazione Carispezia e partnership della Dario Perioli Group, che da cinque anni ha portato ad Arcola personaggi del calibro di Beppe Bergomi, Marcello Lippi, Chicco Evani, Luca D’Angelo e, in questa edizione, il campione del mondo nel 1982 Francesco ’Ciccio’ Graziani. Nella cornice del parco Mimma Rolla è stato un susseguirsi di ricordi a partire da Coriolano Perioli, cui è dedicato il premio, uno ’Schindler italiano’ che riusci a salvare i giovani calciatori destinati alla guerra nel 1944, facendoli giocare con la squadra dei Vigili del Fuoco di Spezia. Sul palco l’ad dello Spezia Calcio Andrea Gazzoli, il vicepresidente Andrea Corradino e Michele Giromini l’amministratore delegato della Dario Perioli Group, l’azienda creata a Spezia dai fratelli Perioli: "L’impresa è cresciuta creando ricchezza, posti di lavoro e sta investendo. Per noi sono fondamentali i valori, abbiamo preso spunto dai quelli sportivi e provato quotidianamente che se si è squadra si vince".
La storia di Coriolano Perioli è stata ripercorsa nel libro di Marco Balestracci dal titolo ’Giocare con il fuoco’ che l’autore ha raccontato durante la manifestazione. "Perché un veneto dovrebbe scrivere un libro sullo Spezia? Perché ci sono cresciuto. Andai a Roma con l’idea precisa di scrivere un libro sui campionati del mondo più ’rubato’ della storia del calcio. Ma oltre a questi, c’è anche il campionato ’scomparso’, quello del 1944 vinto dallo Spezia ma mai pienamente riconosciuto". Da qui il libro su quella vittoria mai certificata negli annali, quando i Vigili del fuoco di Spezia col presidente Perioli, vinsero lo scudetto battendo il Grande Torino di Valentino Mazzola. Un successo mai reso ufficiale. Spazio sul palco poi alle ’vecchie glorie’ dello Spezia, che hanno ricevuto un premio, a partite da Sergio Borgo capitano della squadra che nel 1986, fra mille difficoltà societarie, centrò un’incredibile promozione in C1. E imbattibili Emiliano Milone e Roberto Bordin degli ’imbattibili’ 1999 -2000, Nicola Padoin autore di un gol storico in B a Torino con la Juventus, per finire gli anni 2012 quelli della cavalcata del ’triplete’, protagonisti del successo il dirigente Giuseppe Spalenza e il calciatore Lorenzo Lollo. Chiusa la carrellata dei ricordi delle Aquile, il palco è stato tutto per intervistato da Enzo Bucchioni (ex direttore di Qs) e da Gianluca Tinfena, tra gli applausi del pubblico. Perchè Graziani è proprio come si vede i tv: spontaneo, loquace, imprevedibile e generoso, come hanno sempre detto, anche nel calcio. Ha firmato le maglie di alcuni tifosi della Roma e del Torino, poi si è lasciato andare ai ricordi di quell’11 luglio del 1982, con la vittoria nella finale del ’Mundial’ in Spagna sulla Germania, sotto gli occhi del presidente Pertini protagonista poi sull’aereo del ritorno della storica partita a scopone con Zoff, Causio e il ct azzurro Bearzot. "Dimostrò di essere un presidente eccezionale – il racconto di Graziani – ma un...pessimo giocatore di scopone". Quindi un ricordo dei quei momenti del pre-partita: "Ero in camera con Giancarlo Antognoni, aveva un problema alla caviglia, ma io lo spronavo continuamente. Lui era dolorante ma ci teneva a giocare: lui, quella sfida era tutto per noi. Lo stimolavo, anche la sera stessa prima di scendere in campo. Di notte Antognoni si svegliò e mi disse che non ce l’avrebbe fatta".
Non è mancata la commozione Graziani ha ricordato Gaetano Scirea come suo modello "non solo come giocatore, ma come uomo. Non l’ho mai sentito litigare con nessuno, nè sentito lamentarsi. Quando parlo di lui, non possono non commuovermi". Quindi un passaggio sul calcio di oggi: "Tutta un’altra cosa rispetto al passato. I calciatori ora vivono con il tablet, l’i-pad. Mi ricordo che noi eravamo tra la gente che ci dava le pacche sulle spalle. C’era solo un telefono negli spogliatoi. Mia moglie dopo la partita mi telefonava per passare dal macellaio o dal verduraio... Eravamo gente comune". Nel finale della manifestazione sono stati dati riconoscimenti a tutte le associazioni sportive del territorio. E l’annuncio del premio del prossimo anno che sarà dedicato alla scalata dello Spezia in serie A.
Cristina Guala
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