Gasperini, il ’pistoiese’. Questione di famiglia

Non solo la stagione in orange: il legame tra il tecnico e la nostra città

Gasperini, il ’pistoiese’. Questione di famiglia

Gasperini, il ’pistoiese’. Questione di famiglia

Quando, mercoledì sera, l’Atalanta ha alzato al cielo la coppa di Europa League, un brivido è scivolato via lungo le schiene di tanti pistoiesi. Perché l’artefice principale di quel trionfo, ovvero mister Gian Piero Gasperini, è uno che con la nostra città ha legami profondi, anche se forse mai effettivamente emersi in tutta la sua forza, con diversi suoi parenti che lo celebrano e lo ringraziano per la sua carriera ad altissimi livelli. Perché, se da un lato c’è il Gasperini dedito al calcio e che ha giocato una stagione della sua carriera proprio con la maglia della Pistoiese, in C1, nella stagione 1984/85 (per lui 34 partite e 4 gol segnati) sotto la presidenza Dromedari con annessa retrocessione in C2, dall’altro c’è il Gasperini che ha le sue radici ben piantate nella nostra città, nonostante sia nato a Grugliasco nel 1958.

E come allora? Intanto il nonno, Francesco, che era un volto molto conosciuto in porta San Marco all’inizio del Novecento e che dopo la fine della Prima Guerra Mondiale emigrò prima in Francia e poi a Torino. Fu lì, in Piemonte, che nacque Giuseppe (per tutti Gino) che era il padre del mister dell’Atalanta. Finita qui? Assolutamente no. Perché proprio Gino era particolarmente legato al cugino che aveva a Pistoia, ovvero Roberto Gasperini, un personaggio che non ha bisogno di presentazioni: famosissimo all’interno del mondo della Giostra dell’Orso, coi colori del Grifone cuciti addosso, e legato anche al mondo del calcio cittadino. Il figlio di Roberto, Marco Gasperini, aveva un rapporto molto intenso col bis-cugino Gian Piero tanto che, appena potevano, l’uno andava (o veniva) a trovare l’altro avendo vissuto molte estati assieme quando erano più piccoli. E quella cicatrice lo stesso mister dell’Atalanta se la porta dietro: non aver potuto salutare per l’ultima volta Marco, improvvisamente scomparso a causa di un malore nel novembre del 2016 quando era presidente del Grifone, rione al quale era legatissimo. E, fra un impegno e l’altro in Serie A, Gian Piero non volle mancare al funerale in Sant’Andrea. Per ricordare il compagno di tante avventure e il motivo del suo vero legame con Pistoia.

Saverio Melegari

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